Una giornalista russa ha denunciato di essere stata stuprata dal nipote di Kadyrov mentre si trovava in Ucraina. L’aggressore è Hasan Ibragimov. Non sarebbe il primo caso. Alla fine di dicembre il ceceno e altri soldati hanno picchiato un giovane in un ristorante di Simferopol, in Crimea, che cercava di difendere la sua ragazza. Ora lui e la sua banda hanno stuprato una donna nella Melitopol occupata.
Chi è Kadyrov?
Kadyrov, 45 anni, si è spesso descritto come il “soldato di fanteria” di Putin. Governa con pugno di ferro questa repubblica del Caucaso russo a maggioranza musulmana dal 2011; è stato ripetutamente accusato dagli Stati Uniti e dall’Unione europea di violazioni dei diritti, che lui ha sempre negato. I suoi uomini – i famigerati ‘kadyrovtsy‘- una vera e propria milizia paramilitare al suo comando e ritenuta responsabile di torture, rapimenti e arresti arbitrari.
Cosa è successo?
La vittima è la giornalista di propaganda russa Olga Zenkowa. Come riportato da diversi media, lei e il suo cameraman sono stati picchiati mentre stavano mangiando in un ristorante. Si sono presentati come membri del “Battaglione Akhmat”.
Chi è Olga Zenkova?
Olga Zenkova è nata a Ekaterinburg il 21 luglio 1983. È una conduttrice televisiva e dipendente del canale NTV. L’Ucraina l’ha sanzionata, con l’accusa di essere una propagandista russa.

Olga Zenkova ha dovuto subire ciò che tante donne ucraine devono affrontare ogni giorno sotto l’occupazione russa. Inoltre, come se il gesto non fosse già di per sé macabro e imperdonabile, lo stupro di gruppo non fosse già abbastanza grave, Olga Zenkova non ha ricevuto alcun aiuto in seguito. Il 21 gennaio, lei e la sua emittente “NTW” hanno chiesto al comando militare e alle forze dell’ordine di Melitopol occupata di indagare sul caso, senza però trovare relativa e aspettata risposta.
La notizia è stata messa a tacere, per evitare ulteriori imbarazzi al governo di Putin. Le informazioni sono trapelate nelle ultime ore e raccontate dai propagandisti ucraini, che hanno sfruttato l’ennesimo passo falso del nemico per passare all’attacco.
Questo è l’ennesimo caso in cui vediamo le atrocità dei fidati di Putin, conditi dalla potenza di quest’ultimo di far scomparire le prove e le macchie della sua malvagia cattiveria.
A cura di Michele Baldo