I rapporti bilaterali tesi tra UE e Tunisia

L’aumento degli arrivi irregolari dalla Tunisia verso l’Italia ha spinto l’Unione europea e il paese  nordafricano a siglare un nuovo accordo sulla migrazione. Il memorandum d’intesa, firmato il 16 luglio a Tunisi, ha suscitato le critiche di diverse organizzazioni della società civile tunisina e di alcuni partiti politici di opposizione, che lo ritengono una violazione della sovranità nazionale e dei diritti umani dei migranti. 

Il documento si basa su cinque pilastri fondamentali: stabilità macroeconomica, economia e scambi commerciali, transizione digitale e migrazione e mobilità. L’obiettivo europeo è quello di ridurre il flusso migratorio attraverso il rafforzamento dei controlli alle frontiere, il sostegno alla Guardia costiera tunisina, la promozione dei rimpatri volontari e forzati, e la creazione di centri di accoglienza e identificazione nel territorio tunisino. In cambio, l’Ue si impegna a fornire alla Tunisia delle risorse finanziarie aggiuntive, a facilitare la mobilità legale dei cittadini tunisini verso l’Europa, a promuovere programmi di mobilità e ricerca come Erasmus+ e Horizon e a sostenere il processo di riforma economica e sociale avviato dopo la rivoluzione del 2011. 

Il primo pacchetto di aiuti stanziato dall’Ue prevede 127 milioni di euro, di cui 60 milioni a sostegno  del bilancio per la Tunisia e un pacchetto di assistenza operativa sulla migrazione per circa 67 milioni di euro. 

Le critiche da parte delle associazioni e ONG si concentrano principalmente su due punti: la mancanza di rispetto dei diritti umani per i migranti africani e la violazione della sovranità nazionale della Tunisia. 

In particolare, i critici denunciano il rischio che la Tunisia diventi un “paese cuscinetto” per contenere i migranti provenienti dall’Africa subsahariana e dal Medio Oriente, senza garantire loro una protezione adeguata e il rispetto dei loro diritti fondamentali. Inoltre, essi contestano la mancanza di trasparenza e di partecipazione nella negoziazione e nella firma del memorandum, che non è stato sottoposto al vaglio del Parlamento tunisino né al dibattito pubblico. 

Il memorandum d’intesa è solo l’ultimo episodio di una serie di tensioni tra i rapporti diplomatici altalenanti di Europa e Tunisia. È difficile prevedere se e come si evolveranno in futuro le relazioni tra i due paesi, né se il fenomeno migratorio tenderà a diminuire. Tuttavia, è importante monitorare le future evoluzioni della questione con grande attenzione e speranza per il futuro.

A cura di Andrea Borraccetti

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