Il 6 agosto 2023, la società Enel Green Power, specializzata nelle energie rinnovabili, come quella solare, geotermica, eolica e idroelettrica, ha depositato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il cosiddetto “Progetto Mainarde“, il quale prevede, al prezzo di mezzo miliardo di euro, lo scavo di gallerie lunghe 10 chilometri, per la creazione di una nuova centrale elettrica da 300 mw all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. In particolare, ci si riferisce alla realizzazione di un impianto di pompaggio, chiamato “Pizzone 2”, posto in provincia di Isernia, tra i due invasi di Montagna Spaccata e di Castel San Vincenzo.
L’Enel (Ente Nazionale per l’Energia Elettrica), con la sua divisione dedicata alle energie rinnovabili, Enel Green Power, è una società di fama nazionale e tra le più importanti per l’energia elettrica del mercato italiano. Essa ha voluto fare della sostenibilità una priorità strategica dei suoi progetti, con l’obiettivo di fornire benefici tangibili sia all’azienda che alle comunità territoriali. La società si è infatti impegnata a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050, ma per adesso non sta rispettando il principio del “standard netto zero” proposto dalle sue strategie climatiche e quelle di altre 24 grandi aziende globali.

L’Enel è già stata l’oggetto di diverse vicende ed è stata accusata molteplici volte di greenwashing, una tecnica di marketing con la quale le aziende propongono attività cosiddette eco sostenibili, con l’obiettivo di nascondere l’impatto ambientale negativo dell’impresa nel complesso. Un esempio rilevante è strutturato dalle tesi accusatorie della ONG Greenpeace contro l’Enel (2012), la quale viene accusata di essere il primo emettitore di CO2 in Italia e il quarto in Europa.
L’annuncio del “Progetto Mainarde” ha prodotto un forte dissenso tra i residenti, le associazioni e le istituzioni locali. La cittadinanza è venuta a sapere della questione solo il 4 settembre 2023, mentre i termini per le osservazioni sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sono scaduti due giorni dopo, il 6 settembre. I cittadini e le istituzioni locali affermano che questa opera comprometterebbe la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali, andando contro la legge 349/91, e risultando così improcedibile per la VIA. Per questa ragione, i comuni coinvolti hanno recentemente inviato le proprie opinioni al Ministero; sono tutti contrari al progetto di centrale idroelettrica a causa del suo impatto ambientale. Il progetto infatti comprende in particolare la costruzione di un cantiere e di strade percorse da escavatori, tir e ruspe, che causerebbero rumore, polvere e deforestazione. Tutti questi fattori rovinerebbero l’ecosistema del Parco Nazionale per almeno cinque anni, diminuendo drasticamente il turismo locale e il benessere dei cittadini. Inoltre, a risentire maggiormente di questo progetto sarebbe il lago di Castel San Vincenzo, uno dei siti turistici più importanti della regione del Molise. Il lago infatti sarebbe destinato a riempirsi e svuotarsi ciclicamente per il funzionamento della stazione elettrica.

Per questa ragione, sono state organizzate diverse assemblee pubbliche e lotte pacifiche in piazza, tra cui l’evento “Musica per le Mainarde” di giovedì 21 settembre a Castel San Vincenzo, uno dei comuni maggiormente interpellati dal Progetto Mainarde, al quale hanno partecipato i rappresentanti della politica locale, i difensori del luogo, gli ambientalisti e tutta la comunità territoriale che vuole lottare per il patrimonio paesaggistico, la valenza culturale, artistica, storica e turistica del luogo. Per risolvere la questione, l’ex questore di Campobasso, Giancarlo Pozzo, ha affermato aspirare ad una “discussione ampia, aperta alla cittadinanza” con l’Enel e la soprintendenza. Alle proteste dei cittadini si aggiunge anche il secco no del direttore dell’Ente Parco d’Abruzzo Luciano Sammarone, il quale ha voluto sottolineare come le norme sul parco vietano espressamente l’alterazione del ciclo delle acque.
Recentemente, dopo aver subito molta pressione dai cittadini, Enel ha richiesto la sospensione della procedura di VIA, al fine di “individuare le migliori soluzioni” per conciliare le necessità di tutti, soprattutto quelle del progetto e delle comunità locali. La società ha confermato infatti che si impegna a porre la massima attenzione all’impatto ambientale e alla volontà dei residenti, ed è per questo che ha organizzato una serie di incontri con le istituzioni locali per apportare integrazioni alla documentazione del progetto.
Il Forum “H2O” ha però reagito alla sospensione del progetto, il quale viene definito come “fumo negli occhi”; questa modalità di pausa in un progetto è infatti molto comune tra le aziende quando si ritrovano in casi simili. In questa situazione, l’Enel avrebbe potuto comportarsi differentemente, ad esempio organizzando incontri precedenti alla presentazione del progetto. Invece, avendo organizzato tali incontri solamente dopo l’avvio del procedimento, ha potuto già ricevere l’approvazione per esso.

La Società Organismi di Attestazione (SOA) ha rilevato 16 problematiche al Progetto Mainarde, tra cui la modifica del ciclo delle acque sollevate, la lesione della buona condizione e della resilienza degli ecosistemi, lo stato di conservazione degli habitat, l’impatto negativo sulla specie dell’orso bruno e la proposta di usare il parco come area di scarico permanente, producendo una montagna di inerti di 900.000 mc.
L’obiettivo del Forum H20 e della SOA è di continuare a seguire il futuro di questo progetto fino al momento in cui Enel Green Power non lo ritirerà.
A cura di Theodora De Pasquale