I funerali di Giorgio Napolitano: riflessioni e pensieri

L’anno corrente è stato particolarmente segnante per la perdita di personaggi e autorità politiche del nostro Paese: dopo Berlusconi, se ne va con Napolitano, uno dei personaggi più influenti e fondamentali della storia Repubblicana, un pezzo di storia contemporanea fino ad oggi. L’ex Presidente si è spento lo scorso 22 settembre a Roma a 98 anni, a seguito di alcune complicazioni sulle sue condizioni di salute; due volte Presidente della Repubblica, già Senatore a vita, Presidente della Camera, Europarlamentare e leader della corrente dei miglioristi del PCI.

Presso Montecitorio, si sono tenuti i funerali laici secondo le sue volontà. La cerimonia e l’ingresso del feretro sono state accompagnate dall’inno di Mameli. La cerimonia poi si è articolata in due fasi: una dentro e una fuori dalla Camera. Il feretro era partito inizialmente da Palazzo Madama, dove era stata allestita in primo luogo la camera ardente, alla quale ha portato i suoi omaggi anche Papa Francesco. Corazzieri, rappresentanti delle forze di armate, di polizia e dei vigili del fuoco hanno scortato il carro all’interno, successivamente il picchetto d’onore con 100 unità dall’apposito reparto e 50 dalla banda musicale dell’esercito. 

Molti i personaggi politici, alte cariche istituzionali e militari erano presenti alla Camera per la cerimonia funebre: tra i più noti troviamo Mario Monti, Mario Draghi, Elly Schlein che conferiscono fra loro. Dai banchi del governo troviamo la premier Giorgia Meloni con i rispettivi ministri e presidenti delle due camere La Russa e Fontana. In prima fila, tra gli altri, siede la partigiana Iole Manini. C’è la presidente della Corte costituzionale Sciarra insieme ai predecessori, Giuliano Amato e Marta Cartabia. La presenza del PdR attuale, Sergio Mattarella che testimonia il passaggio dal suo predecessore. Non mancano volti e facce note della sinistra italiana, come Fausto Bertinotti, Massimo D’Alema e Romano Prodi. Figure ecclesiastiche come il cardinale Ravasi e ovviamente la famiglia che ne ricorda il passato e le virtù.

Non solo politici della nostra penisola: sono molti gli esponenti esteri che hanno presenziato la cerimonia tra cui: il presidente austriaco, Heinz Fischer, accompagnato dalla moglie, Margit, la duchessa di Edimburgo, Sophie Helen Rhys-Jones. Dalla Francia sono arrivati il presidente attuale, Emmanuel Macron, e l’ex Francois Hollande, da Berlino è tornato in Italia, a distanza di una settimana, il presidente Frank-Walter Steinmeier, presenti anche il presidente albanese Edi Rama, i capitani reggenti di San Marino, i presidenti emeriti di Portogallo, Slovenia e Austria. Il Parlamento europeo era rappresentato dalla vicepresidente ed eurodeputata del Pd, Pina Picierno, e Paolo Gentiloni in rappresentanza della Commissione Europea.

EP Plenary session – Resumption of session and order of business

Nella giornata del 2 ottobre il Parlamento Europeo ha osservato un minuto di silenzio all’inizio dei propri lavori per omaggiare Napolitano, che fu anche seduto nei banchi di quell’aula a ricoprire il ruolo di Europarlamentare. “Per anni protagonista di primo pano della vita politica italiana, Napolitano è stato un fervente sostenitore di un’Italia forte e un’Europa forte” ha detto la presidente Roberta Metsola, prima del minuto di silenzio. “Un uomo che ha messo la passione politica al servizio dei cittadini italiani ed europei, in passaggi difficili e con senso del dovere”, ha aggiunto.

Vita di Giorgio Napolitano: quasi un secolo di storia Repubblicana

Nato a Napoli il 29 giugno 1925, Napolitano si laureò in giurisprudenza con una tesi in economia politica. Si iscrisse al Partito Comunista Italiano nel 1945 e ne fu militante e dirigente fino alla sua trasformazione in Partito Democratico della Sinistra. Fu deputato quasi ininterrottamente dal 1953 al 1996, occupandosi soprattutto di questioni economiche, sociali e internazionali. Fu anche europarlamentare dal 1989 al 1992 e dal 1999 al 2004.

Nel 1992 fu eletto presidente della Camera dei deputati, succedendo a Oscar Luigi Scalfaro, divenuto Presidente della Repubblica. Nel 1996 fu nominato ministro dell’interno nel primo governo Prodi, dove si occupò anche del coordinamento della protezione civile. Nel 2005 fu nominato senatore a vita dal presidente Ciampi.

Nel 2006 fu eletto Presidente della Repubblica al quarto scrutinio, con il sostegno dell’Unione, la coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi. Durante il suo primo mandato, conferì l’incarico di governo a Prodi, a Silvio Berlusconi e a Mario Monti, intervenendo spesso nelle crisi politiche con appelli al senso di responsabilità delle forze parlamentari.

Nel 2013, dopo le elezioni politiche senza una chiara maggioranza, fu rieletto presidente della Repubblica al sesto scrutinio, con il voto trasversale di Pd, Pdl e Scelta Civica. Fu il primo capo dello Stato a essere riconfermato per un secondo mandato e il più anziano d’Europa. Durante il suo secondo mandato, conferì l’incarico di governo a Enrico Letta e a Matteo Renzi.

Nel 2015 annunciò le sue dimissioni per ragioni di età e di salute, dopo aver nominato cinque giudici della Corte costituzionale e cinque senatori a vita. Gli succedette Sergio Mattarella, che lo nominò presidente emerito della Repubblica.

Napolitano è stato un protagonista della storia repubblicana, testimone e attore dei cambiamenti politici, sociali e culturali del nostro Paese. Ha incarnato i valori della democrazia, del dialogo, dell’Europa e dell’Atlantico. Ha saputo interpretare il ruolo di garante delle istituzioni con equilibrio e autorevolezza, lasciando un segno indelebile nella memoria degli italiani.

A cura di Andrea Borraccetti

Lascia un commento