#SveliamolaViolenza

Animali da compagnia, animali da allevamento, animali da macello.

Nella società di oggi si è sempre più radicata la classificazione spontanea e gerarchica degli animali: alcuni sono da compagnia – considerati come una componente della famiglia a tutti gli effetti – altri sono da allevamento, di secondo rango, legittimati allo sfruttamento per la produzione di latte o uova, oppure destinati al macello, alla morte per il soddisfacimento dell’animale all’apice della piramide: noi esseri umani.

Si  tratta di un fenomeno di classificazione basato su basi culturali e sociali,

si tratta di un meccanismo di produzione alimentare non più sostenibile,

si  tratta di un mezzo di occultamento della crudeltà implicita di questo tipo di mercato, che ci pone davanti al prodotto finale senza la piena consapevolezza conoscitiva.

Nonostante si attribuisca all’essere umano l’aggettivo “animalesco”, la maggior parte delle forme di violenza che noi commettiamo non sono presenti nel mondo animale. Abbiamo sviluppato la tendenza a snaturare delle azioni prettamente umane per attribuirle agli animali ed eludere la responsabilità del loro carattere disumano.

Esiste un’intrinseca selezione dell’animale in base  al rendimento economico che può fruttare, da qui nasce una classificazione con il fine di creare uno slittamento dell’asse morale nel momento in cui ci si imbatte in un’abitudine culturale diversa. Al di là dell’ essere carnivori o meno, il grande problema sociale che si pone è che in molti giustifichiamo il consumo di una determinata carne per un fattore culturale, accettando, ad esempio, di consumare carne bovina – legittimata alla macellazione – piuttosto che canina, etichettando il cane come un animale da compagnia e sottraendolo, dunque, al consumo. Nella convenienza dell’atto, quanto più l’animale è lontano dalla domesticazione tanto meno è soggetto alla compassione umana.

Forse l’incoerenza umana risulterebbe agli occhi di un animale come foglia che danza sul vento dell’incertezza, cambiando forma e direzione senza una logica apparente.

Sveliamo insieme la violenza contro gli animali da allevamento e da macello.

A cura di Virginia Lara Apicella e Rossana Sabrina Borrello

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