#SveliamolaViolenza

Nasci, lavori, muori.

Una vita compressa in un ciclo crudele, come se il destino avesse già deciso il tragico epilogo sin dalla nascita. Nasci in un paese pronto a godere di ciò che la vita offre, ma ancor prima di crescere ti ritrovi a lavorare senza diritti nella speranza che, con il tempo, il lavoro finisca e i problemi si risolvano. Tuttavia, con l’età che avanza, capisci che non c’è via d’uscita e che il tuo destino è morire di lavoro.

Nel mondo 152 milioni di minori lavorano senza pausa,

nel mondo 152 milioni di minori lavorano senza diritti,

nel mondo 152 milioni di minori lavorano senza dignità.

Secondo Organizzazione internazionale del lavoro 152 milioni di minori sono costretti a fare attività pericolose, che mettono a rischio la loro salute e, in casi estremi, anche la loro vita. Il lavoro minorile è l’attività che priva i bambini e le bambine della loro infanzia, della loro personalità e influisce negativamente sul loro sviluppo psico-fisico. Le loro giornate, che dovrebbero essere piene di gioia sono, invece, monotone e tristi. Questo sfruttamento e questo abuso sono spesso causati da condizioni di estrema povertà, dalla mancata possibilità di istruzione, da situazioni economiche e politiche in cui i diritti dei bambini e delle bambine non vengono rispettati. Vivono in contesti colpiti da guerre e da disastri naturali nei quali lottano per sopravvivere, lavorando anche per strada.

Bambini e bambine che soffrono per far divertire altri bambini e bambine più fortunati. Un’antitesi che svela l’amara verità di un mondo dove il sorriso di alcuni è il piacere pagato dalle lacrime di molti.

Troppi minori sono coinvolti nei processi produttivi dell’economia globalizzata: in agricoltura, in miniera, nei servizi e nelle industrie per la produzione di beni destinati all’esportazione. Alcuni costretti a fabbricare giochi, con i quali avrebbero il diritto di divertirsi e, invece, una volta fatti li devono dare ad altri.

Come bachi da seta che lavorano tutta la vita e muoiono senza diventare farfalle; bozzoli a cui non è data la possibilità di aprirsi per concludere la loro metamorfosi. Una metafora che dipinge la triste realtà di chi, pur essendo destinato alla bellezza, è relegato nell’ombra dello sfruttamento, incapace di sbocciare in una vita degna di essere vissuta. Lo sfruttamento minorile è un vortice senza fine, un abisso profondo che inghiotte i sogni, una tempesta implacabile che lacera l’infanzia e la getta nell’oscurità dell’ingiustizia. Così, nell’oblio delle loro speranze infrante, bambine e bambini lavoratori sono prigionieri di un sistema che li degrada, li consuma e li cancella, senza lasciare traccia della loro umanità.

Sveliamo insieme la violenza del lavoro minorile.

A cura di Marta Barbagallo e Federico Dal Bo

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