Le elezioni regionali in Liguria: uno sguardo al futuro della regione


Il 27 e 28 ottobre scorso si sono svolte in Liguria le elezioni regionali, dopo un anno particolarmente turbolento dal punto di vista politico per la regione. A causa del coinvolgimento dell’ormai ex presidente Giovanni Toti in una vicenda giudiziaria che lo vede accusato, assieme ad altri vertici della regione, di corruzione semplice continuata, corruzione aggravata dall’aver agevolato la mafia e l’accusa di falso, le elezioni sono state anticipate.

Infatti, lo scandalo Toti ha reso queste elezioni pressoché necessarie, dato che il presidente è agli arresti domiciliari dal maggio scorso e al suo posto è subentrato il vicepresidente Alessandro Piana.
Le elezioni anticipate hanno visto un confronto serrato tra Marco Bucci, sostenuto dalla coalizione di centro-destra, e Andrea Orlando, candidato della coalizione di centro-sinistra e Movimento 5 Stelle. Marco Bucci ha prevalso con il 48,77% dei voti, mentre Orlando ha ottenuto il 47,36%, determinando una differenza di soli 1,41 punti percentuali.

Questo margine di vittoria rappresenta il più ristretto nella storia elettorale della regione dalla legge elettorale Tatarella del 1995. Un’analisi della distribuzione del voto mostra che, in parte grazie anche ai “voti di Scajola”, ex ministro e attuale sindaco di Imperia, Bucci ha primeggiato nelle province di Savona e Imperia, mentre Orlando ha ottenuto la maggioranza a Genova e La Spezia. Questa spaccatura territoriale evidenzia una divisione socio-politica che ha fortemente caratterizzato la regione negli anni recenti.

L’aspetto forse più significativo delle elezioni è stato il dato sull’affluenza: con il 45,97%, è stata la più bassa mai registrata nella storia della Liguria. Questo fenomeno riflette un crescente disinteresse o disillusione nei confronti della politica regionale, esacerbato probabilmente dagli scandali che hanno coinvolto l’amministrazione uscente. L’affluenza ridotta può essere vista come un segnale di sfiducia nell’intero sistema politico, accentuato dal coinvolgimento di Toti in procedimenti giudiziari e dalle accuse di corruzione che hanno minato la fiducia dei cittadini. Questo si può dedurre anche dall’identikit degli astenuti: a scegliere di non votare sono stati soprattutto i giovani, tra i 18 e i 34 anni, e le persone in condizioni economiche difficili, più soggette al senso di sfiducia nel sistema che da anni caratterizza le elezioni nel nostro Paese.

Questo segna un forte distacco storico da quel che un tempo, non molti anni fa, era il prototipo di chi, invece, si trovava in prima linea per andare a votare: giovani e operai in una regione fortemente industrializzata. La vittoria di Marco Bucci segna la continuità della nuova era politica ligure a guida centrodestra, che alcuni giustificano con la mancanza di leadership forte e unitaria del centrosinistra. In questa vivisezione delle ragioni del voto, anche la presenza di Matteo Renzi viene indagata; la sua presenza sarebbe stata vantaggiosa per il PD o avrebbe ulteriormente ridotto i suoi voti?

Nonostante la riluttanza di Italia Viva e Partito Democratico a collaborare nuovamente, alcuni esperti segnalano che il centrosinistra sarebbe invece in grado di tornare in vetta se i due partiti unissero le forze. D’altra parte, il risultato molto ravvicinato delle elezioni mostra come i procedimenti giudiziari e le questioni etiche legate alla governance possano avere ancora un grande impatto sul panorama politico.

Giovanni Toti ha ottenuto la libertà condizionale dopo aver concordato con la procura di Genova una pena di due anni e un mese per corruzione impropria e finanziamento illecito, sostituita con 1.500 ore di lavori socialmente utili. La sentenza include anche l’interdizione temporanea dai pubblici uffici, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e la confisca di 84.100 euro. Si attende ora l’approvazione dell’accordo da parte del giudice del Tribunale di Genova.

Con l’avvio del processo nel mese di novembre, il clima politico regionale rimane carico di aspettative e interrogativi. La sfida per Marco Bucci e la sua coalizione sarà non solo quella di mantenere la leadership conquistata con un margine così stretto, ma soprattutto di dimostrare ai cittadini che la fiducia può essere riconquistata attraverso trasparenza e azioni concrete. Nei prossimi mesi, la risposta del nuovo governo regionale e l’evoluzione del processo di Toti saranno cruciali per delineare il futuro politico e la stabilità della regione

A cura di Costanza Santillo

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