SENZ’ACQUA NON C’E’ FUTURO

analisi e riflessione sulla crisi idrica

PROSPETTIVA GLOBALE

Secondo Oxfam l’Africa Orientale potrebbe dover affrontare la più grave siccità degli ultimi 40 anni. 33,5 milioni di persone rischiano di rimanere senza acqua potabile. Secondo il rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite il 22 marzo scorso, Giornata mondiale dell’acqua, ad essere private di acqua potabile sicura sono 2 miliardi di persone nel mondo. Secondo poi il report Turning the Tide, entro il 2030 l’offerta di acqua dolce sarà superata dalla sua domanda del 40%. 

Questi sono solo alcuni dei dati che ci vengono trasferiti costantemente da media e telegiornali, ma a cui tendenzialmente non diamo ascolto, come se non ci riguardassero. “L’Africa”, le “persone nel mondo”, sembrano appartenere a una realtà lontana, per cui al massimo si può provare una fugace compassione. Da quando, tuttavia, vediamo i fiumi sotto casa nostra prosciugati e sentiamo i nostri contadini ammettere che non ci sarà il raccolto, in montagna non troviamo neve e ci ricordiamo che non piove da mesi, questa crisi idrica ci appare improvvisamente reale. Forse non tanto reale da ricordarci di chiudere il rubinetto se ci allontaniamo temporaneamente dal lavabo o di accorciare la durata delle nostre docce, ma abbastanza reale da farci preoccupare pensando alla prossima estate. 

Tra il 22 e il 24 marzo scorsi si è tenuta la Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua, la prima dopo il 1977. Il Segretario Generale, Antonio Guterres, si è espresso con queste parole: “Stiamo prosciugando la linfa vitale dell’umanità attraverso il consumo eccessivo e l’uso insostenibile, e la stiamo facendo evaporare attraverso il riscaldamento globale”.  E per rimediare ai nostri errori e raggiungere l’obiettivo numero 6 dell’Agenda 2030 (ovvero “garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”), stando al rapporto redatto alla Conferenza, servono investimenti annui pari a 1.000 miliardi di dollari (il triplo di quelli attuali). 

PROSPETTIVA ITALIANA

Questa crisi idrica è senza dubbio un problema globale, e il nostro paese non ne è esente. 

Alla suddetta Conferenza, infatti, è intervenuto anche il ministro all’ambiente e alla sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, annunciando innanzitutto la posizione italiana di forte sostegno all’ “Agenda di Azione sull’Acqua”, e ricordando alcuni progetti e numeri significativi. Entro il 2026 il potenziamento del monitoraggio delle acque dovrebbe essere sostenuto da 600 milioni di euro, mentre 4,38 miliardi del Piano di Ripresa e Resilienza verrebbero devoluti alle risorse idriche; infine l’investimento per il progetto Rinaturazione del Fiume Po ammonta a 357 milioni di euro. A questi si aggiungono il Piano Nazionale Invasi, adottato nel 2019, e il Piano Laghetti di ANBI e Coldiretti, volto a realizzare 10mila bacini artificiali entro il 2030 con i fondi del PNRR (se non fosse che i soliti ostacoli burocratici e decisionali hanno già vanificato le speranze sulle tempistiche). Tali bacini sarebbero un’ottima soluzione per conservare l’acqua; attualmente infatti solo l’11% dei circa 300 miliardi di metri cubi di precipitazioni annue viene trattenuto, e l’obiettivo del Piano sarebbe di raggiungere il 60%

Ma per capire l’importanza di questi progetti e dell’urgenza di interventi, è necessario comprenderne il contesto.

Il Po in secca

Mentre al Sud Itali si affrontano le condizioni opposte, con alluvioni e piogge abbondanti, il Nord soffre la siccità, con una diminuzione di precipitazioni ancora maggiore del 30% registrato nel 2022. Il Po quasi prosciugato, il Lago di Como pieno per il 19%, quasi la metà dei raccolti buttati nel pavese, sono solo alcuni dei risultati più lampanti di questa emergenza. Risulta evidente, dunque, che non ci si possano permettere più sprechi, eppure i dati su questi ultimi non sono rassicuranti. 

Innanzitutto, rappresentiamo uno dei paesi europei con il più alto consumo d’acqua, ovvero 6300 litri a persona giornalmente; a soffrire di più è, e sarà sempre di più, il settore agricolo, che copre l’85% dell’impronta idrica della produzione. Vi sono poi i problemi strutturali e tecnologici, che comportano, ad esempio, una perdita di 41 metri cubi al giorno per ogni chilometro di acquedotti (nel 2020 si è registrato un 36,2% di acqua immessa in rete e dispersa). Ma anche le arretratezze o carenze strutturali e tecnologiche, motivo per cui di recente sono dovuti essere dispersi in mare 40 milioni di metri cubi di acqua dolce, per insufficiente capacità contenitiva della diga di Occhito.

Nonostante si stia cercando di evitarlo in tutti i modi, il razionamento dell’acqua è una prospettiva da non escludere per “almeno 3,5 milioni di italiani”, come stimato dal bollettino dell’ Osservatorio sulle risorse idriche dell’ANBI. Soluzione che, probabilmente, più che essere tragica favorirebbe la sensibilizzazione di tutti noi; dopotutto chi va in barca (perdonatemi l’esempio semplicistico) impara facilmente che tutte le attività quotidiane possono essere svolte senza problemi anche con un minore utilizzo d’acqua.

Ma prima di questa misura, che in ogni caso sarebbe temporanea, il risultato strategico della prima riunione di Governo del primo marzo sul tema in questione comprende una cabina di regia per la gestione degli interventi strutturali e un commissario speciale per le aree territoriali. Non ci resta che sperare nei risultati.

la siccità nei raccolti

ISRAELE E SARDEGNA

A Palazzo Chigi, il 10 marzo, si è tenuto un incontro tra la nostra Premier Giorgia Meloni e il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, da cui è emerso che il modello adottato da Israele a fronte delle difficoltà idriche sarà per noi un “esempio virtuoso” da seguire. Premettendo che non mi soffermerò sulle notevoli violazioni di diritti dei palestinesi e le ingiustizie annesse anche a questa tematica, che non vanno tuttavia dimenticate, vale la pena analizzare questo modello. Forse grazie ad una necessità territoriale (il 60% del suolo è costituito da terre desertiche e le piogge sono da sempre scarse) Israele è riuscito a raggiungere il 20% di produzione di acqua in più rispetto a quella effettivamente necessaria. Come? Innanzitutto si pone come leader mondiale per impianti di desalinizzazione, da cui ricava la maggior parte dell’acqua potabile. Considerando poi le acque reflue, il 90% viene riutilizzato per l’agricoltura, contro il 5% in Italia (secondo i dati di Utilitalia). Infine, l’acqua immessa nelle reti e dispersa dagli acquedotti israeliani non supera il 2% (il tasso italiano va dal 36% al 42%).

Il trucco sta anche nel ruolo fondamentale svolto dalle startup, che garantiscono costanti innovazioni per tutti i settori, dall’irrigazione alla desalinizzazione o al trattamento di acque reflue. Tra le più interessanti menzionerei Asterra, per l’individuazione di perdite nei tubi sotterranei attraverso dati satellitari, e NUFiltration per lo sviluppo di dispositivi di purificazione dell’acqua utilizzando dializzatori non più performanti. 

Tuttavia, vorrei ricordare che anche nel nostro paese possiamo vantare un notevole esempio, ovvero la Sardegna. Anche qui la storica carenza d’acqua ha favorito la prevenzione prima della cura, per cui attualmente tre quarti del fabbisogno è ricavato da dighe e bacini che nel complesso contengono fino a 1,8 miliardi di metri cubi d’acqua, che viene poi smistata attraverso canali e impianti di pompaggio. 

NUOVE TECNOLOGIE

Dedico quest’ultima parte di articolo ad ulteriori startup internazionali che testimoniano quanto l’innovazione e un ammodernamento più sostenibile siano possibili e concreti. 

In Kenya, Majik Water Technologies ricava oltre 200mila litri di acqua potabile dall’umidità dell’aria, per oltre 1900 persone che vivono nelle aree più colpite dalla siccità. La startup canadese Oneka Technologies ha creato il dispositivo-zattera Wave-Powered Watermaker, in grado di trasformare settimanalmente fino a 7000 litri di acqua marina in acqua potabile attraverso l’energia rinnovabile del moto ondoso. Epic Cleantec, azienda statunitense, ricicla attraverso il sistema OneWater il 95% delle acque reflue di un edificio, per tutti gli impianti che non necessitano acqua potabile. Un esempio potrebbe essere lo sciacquone, che spreca ad ogni attivazione circa 11 litri di acqua potenzialmente riutilizzabile.

Wave-Powered Watermaker

Considerato che il 69% dei prelievi idrici globali è coperto da allevamento e agricoltura, in Bulgaria Ondo si è specializzata nello sviluppo di un sistema d’irrigazione a goccia per evitare gran parte di sprechi. 

Infine, noi italiani possiamo vantare Aquaseek e il suo brevetto per generare acqua distillata dal vapore atmosferico in condizioni di severa aridità grazie ad un sistema termodinamico che riduce drasticamente il consumo energetico rispetto alle attuali tecnologie. Se impareremo ad accorgerci del valore dell’acqua prima che il pozzo sia prosciugato (per citare Thomas Fuller) e a sfruttare le nostre infinite capacità innovative, forse non sarà necessario rubare l’acqua appena scoperta sulla Luna

A cura di Carolina Agostini

Fonti:

https://www.rainews.it/maratona/2023/03/acqua-siccita-conferenza-onu-allarme-crisi-idrica-91840540-ad71-4df5-9005-57be9e29f565.html

https://www.ilsole24ore.com/art/siccita-paese-e-crisi-idrica-e-ci-sono-78-miliardi-bloccati-burocrazia-AETXN34C

https://www.ilpost.it/2023/03/01/piano-laghetti-siccita/

https://www.fanpage.it/esteri/acqua-lallarme-dellonu-rischio-crisi-globale-imminente-per-uso-vampirico-di-questa-linfa-vitale/

https://www.lifegate.it/longform/perche-lacqua-e-importante-glossario-tra-istinto-e-materia

https://www.lifegate.it/caldo-siccita-europa

https://www.lifegate.it/siccita-po-febbraio

https://www.lifegate.it/modello-israele-acqua

https://www.utilitalia.it/notizia/228b038d-c275-4d7e-8504-0b28def0eeb8

https://www.lifegate.it/siccita-acqua-adattamento

https://www.lifegate.it/8-innovazioni-startup-gestione-acqua

https://www.lifegate.it/carenza-acqua-dolce

https://www.corriere.it/tecnologia/23_marzo_28/c-e-acqua-sulla-luna-la-conferma-ufficiale-arriva-da-una-sonda-lanciata-da-scienziati-cinesi-dd9a7a7b-ab90-48df-9674-6efcefaabxlk.shtml

https://www.ilsole24ore.com/art/siccita-arriva-commissario-tempo-fino-31-dicembre-AEZA8t7C?refresh_ce

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