Il governo di Bogotá e la riforma fiscale

Nel bel mezzo della terza ondata di Covid-19[1], la Colombia si è ritrovata coinvolta in una nuova violenta serie di manifestazioni antigovernative, concepite nel tentativo di ostacolare l’ipotesi di riforma fiscale del Presidente Ivan Dunque. 

Nello specifico, la proposta di legge (nota anche come Ley de Solidaridad Sostenible) è stata presentata dal governo lo scorso 5 aprile come antidoto all’attuale crisi economica sopraggiunta con l’inizio della pandemia[2]. Prevedendo un generale incremento sia dell’I.V.A. che delle tasse sui redditi medi, il progetto intendeva allargare la base dei contribuenti per raccogliere un ammontare di circa ventisei miliardi di pesos[3], necessari al mantenimento del rating creditizio dello Stato ed al finanziamento di nuovi programmi sociali contro la diffusa povertà nazionale. I pareri degli economisti, in merito ad un tale disegno di legge, sono stati dissonanti, mentre la Banca centrale si è prontamente schierata in suo favore, evidenziandone la logica urgenza. 

La violenza delle proteste 


La riforma così delineata avrebbe, però, senz’altro penalizzato le classi medio-basse che, dopo aver storto il naso, hanno deciso di scendere nelle piazze, imputando all’attuale governo non solo una pessima gestione dell’attuale crisi sanitaria, ma anche uno spiccato favoritismo verso la classe finanziaria – alla quale sarebbero spettate imposte molto più basse. Una percezione che, avendo trovato conferma nelle parole del Ministro del Tesoro, Alberto Carrasquilla Barrera[1], non ha fatto altro che incrementare l’insistenza delle proteste, costringendo il Ministro della Difesa, Diego Molano, ad intervenire personalmente. La scelta del Ministro di coinvolgere sia le truppe militari che la Procura si è dimostrata, però, cruciale: quelle che erano iniziate come semplici proteste pacifiche si sono, così, trasformate in uno scontro aperto contro le forze dell’ordine locali. 

Il crescente numero di feriti, morti e dispersi civili, visibili dal bilancio delle vittime redatto dall’ufficio del Difensore civico dello Stato, ha destato particolare preoccupazione nello scenario internazionale: sembrerebbe, infatti, che dei 36[1] decessi registratisi dall’inizio delle manifestazioni, ben 20 siano dipesi da colpi di arma da fuoco e, di questi, 11 sarebbero effetto diretto dall’azione della polizia. Evidenza che diviene più allarmante prendendo in considerazione i dati raccolti dalla ONG Temblores che, specializzata in brutalità poliziesca, parla di “1.708 casi di violenza poliziesca, di cui 871 arresti non giustificati, 312 interventi violenti e 110 interventi con uso di armi da fuoco” (Bregolin, 2021). Il Presidente Dunque, in merito, non ha mancato di condannare qualsivoglia forma di abuso di potere delle forze dell’ordine, ma ciononostante ha più volte escluso lo scioglimento dell’ESMAD, nonché dell’Escuadrón Móvil Antidisturbios, nonostante l’espressa richiesta dei manifestanti.


Il mancato soddisfacimento dell’istanza ha reso ancora più ostica l’apertura del dialogo fra le parti: i manifestanti, inamovili, non si sono lasciati intimidire nemmeno dall’elevatissimo numero di morti giornaliere causate dal SARS-CoV-2[1], sottovalutando i molteplici appelli (di far rientro nelle proprie abitazioni) indirizzatigli dalle autorità pubbliche, innanzi all’enorme afflusso di malati giunti negli ospedali già al collasso.


La (re)visione di Dunque

L’evidente precipitare della situazione ha, per questo, spinto il Presidente colombiano a confermare il ritiro della riforma, ribadendo tuttavia la necessità di una modifica radicale del sistema fiscale del Paese, da realizzarsi in accordo con tutti gli altri partiti, organizzazioni sociali e potenziali candidati alle elezioni presidenziali – che si terranno tra poco più di un anno. Il Presidente, nel corso della conferenza stampa tenutasi lo scorso 2 maggio, a tal proposito, ha garantito l’eliminazione della tassa sull’IVA da applicarsi a beni e servizi primari e la volontà di lasciare invariata la natura dell’imposta sul reddito, in maniera tale da non coinvolgere nel suo pagamento quella parte della popolazione precedentemente esonerata. 

Un primo passo che il governo ha voluto ultimare in favore della gente, ma questo non basterà di certo a sedare gli animi. 

L’evidente malcontento andrà, indubbiamente, ad influire sulle prossime decisioni del governo, ma ancor di più sugli esiti delle prossime elezioni presidenziali: Dunque non potrà appurare in maniera diretta gli effetti del suo operato – non avendo la possibilità di ricandidarsi – ma il suo Partito, d’altro canto, si troverà a saldarne i conti, considerando la prevedibile riduzione della base elettorale. Al momento, infatti, i favoriti in lizza alla presidenza sarebbero gli esponenti dell’estrema sinistra, la cui salita al potere rappresenterebbe una novità assoluta per il governo di Bogotá. Senz’altro queste sono solo delle ipotesi avvallate sulla base degli ultimi sondaggi politici, ma ad apparire certo è, invece, il peso delle scelte che il Paese è chiamato a prendere. Il futuro dell’intera Colombia ne dipende – ma anche gran parte di quello dell’America Latina – soprattutto considerando i ferri corti in cui si trova, attualmente, con il Venezuela di Maduro.

Articolo di Maria Garofano

________________________________________________________________________________________________________

[1] Nello specifico, la terza ondata a cui si fa riferimento risulta essere la più grave dall’inizio della pandemia, in termini di contagiati e morti. Lo Stato, infatti, ha raggiunto il terzo numero più alto di infezioni nell’America Latina, con 2.8 milioni di contagi e più di 70.000 morti.

[2] Il deficit fiscale del Paese è, infatti, salito al 7,8% del PIL e, secondo il Ministro delle Finanze, potrebbe continuare a crescere, arrivando al 8,6% nel 2022.

[3] La cifra corrisponde a circa 6 miliardi di dollari americani.

[4] Il Ministro della Finanze ha, infatti, ammesso che il provvedimento in questione avrebbe colpito circa il 74% delle famiglie e solo il 26% delle imprese.

[5] Gran parte dei decessi si sono avuti a Cali, epicentro delle proteste.

[6] Si parla di circa 500 morti al giorno.

Bibliografia

Bregolin, 2021, https://www.osservatoriodiritti.it/2021/05/07/colombia-news-oggi-notizie-cosa-succede-riforma-fiscale-situazione-attuale/

Gentili, 2021, https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/05/03/colombia-presidente-duque-ritira-progetto-riforma-fiscale/

Guanella, 2021, https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/colombia-le-ragioni-della-protesta-30346

Redazione ANSA, 2021, https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/05/06/colombia-sale-a-24-il-numero-di-morti-nelle-proteste_a297e587-f3bd-43bf-a65a-dfcb41031c1a.html

Tagliaferri, 2021, https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/04/29/colombia-proteste-progetto-riforma-fiscale-del-governo-duque/

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...