NO, LA RUSSIA NON SI È TRATTENUTA

Nel corso dei primi mesi del conflitto Russo-Ucraino in molti hanno sostenuto che la Russia, per le più disparate ragioni, stesse di proposito usando solo parzialmente il proprio potenziale bellico e che, qualora avesse davvero voluto, avrebbe potuto facilmente prendere Kiev e occupare l’intera Ucraina; Ma è davvero così?

In primo luogo, è opportuno prendere in analisi gli effettivi mobilitati dal Cremlino. L’esercito russo nel corso delle esercitazioni militari precedenti l’invasione ha schierato lungo i propri confini un numero di soldati stimato fra i 150 ed i 200 mila. Considerando che all’inizio del 2022 le forze armate russe contavano un ammontare di circa  850.000-1.000.000 uomini, appare subito chiaro che la mobilitazione è stata di dimensioni impressionanti  e che ha coinvolto quasi un quarto delle truppe attive in servizio della Federazione. Dinnanzi a questi dati qualcuno potrebbe obiettare che la Russia non stia adoperando le proprie forze migliori. Indubbiamente si tratta di un’argomentazione difficile da confutare, tuttavia ci sono numerosi elementi che suggeriscono il contrario quali l’entità numerica stessa delle forze messe in campo che implica, inevitabilmente, che il Cremlino abbia usato il nucleo centrale del proprio apparato militare. Inoltre è stata attestata la presenza di alcuni dei reparti d’elité, spesso considerati “la punta di diamante” dell’esercito russo.

Il disastroso lancio dei paracadutisti del VDV su Odessa e dintorni per creare una testa di ponte e la loro partecipazione alla battaglia dell’aeroporto di Hostomel, nei pressi di Kiev, sono fatti conclamati ed impossibili da negare.

Per quanto concerne altri spetznatz’ (si ricorda in proposito che il termine è estremamente generico ed onnicomprensivo), le intelligence occidentali hanno confermato la partecipazione di reparti appartenenti ai servizi segreti del GRU e del FSB alle operazioni militari, come anche di unità considerate spetznatz’ della marina e della guardia nazionale. Il reclutamento in massa di coscritti, volontari e riservisti nel corso dell’estate da parte della Russia è stato letto da alcuni sempre nell’ottica di una presunta reticenza di Mosca nell’impegnarsi totalmente in questa guerra. Tuttavia, alla luce anche di quanto finora evidenziato, sembra piuttosto un tentativo, avvenuto in un secondo momento, di ampliare le proprie forze per non fiaccare ulteriormente il già affaticato esercito regolare.

La diceria secondo la quale Putin abbia scelto di trattenersi non si limita però unicamente alla componente umana del conflitto; Spesso è stato infatti detto che la Russia stia usando unicamente carri armati vecchi ed obsoleti.

Al di là della oramai atavica polemica sull’importanza del carro armato nella guerra moderna, è vero che la Russia sta schierando di proposito carri di vecchia generazione? In parte sì, ma unicamente perché sono gli unici che ha a disposizione. I principali Main Battle Tank della Federazione sono i T-72 e i T-80, sviluppati ai tempi dell’Unione Sovietica e tutt’ora in produzione senza particolari modifiche strutturali. Ad essi vanno aggiunti gli ancor più obsoleti T-62 che erano stati recentemente dismessi ma che le esigenze militari hanno reso necessario riesumare in occasione di questa guerra. Gli unici carri MBT di recente sviluppo sono i celebri T-14 “Armata”, tuttavia la loro produzione su larga scala è iniziata solamente nel Dicembre del 2021, con un ordine previsto di 100 carri per l’anno seguente. Al momento è impossibile dire quanti T-14 siano disponibili e soprattutto quanti siano pronti al combattimento (per alcune fonti in primavera erano solo 3), ma è piuttosto sicuro che siano un numero davvero esiguo

Infine, per quanto riguarda la componente missilistica, la Russia ha adoperato quasi tutte le proprie migliori testate a corto/medio raggio fra cui i celebri Iskander, Kalibr e Tochka-U. Secondo fonti Ucraine nei primi cinque mesi di guerra la Federazione ha lanciato 3,600 missili sul suolo ucraino, equivalenti a quasi il 55% delle proprie scorte. Sebbene la  veridicità di questi numeri possa esser opinabile , non c’è alcun dubbio che Mosca abbia condotto bombardamenti massicci su larga scala da terra e da mare e nulla fa pensare che abbia scelto di proposito di risparmiare le città Ucraine.

Nonostante i numeri impressionanti dello sforzo bellico russo non destino alcun dubbio, un’altra argomentazione spesso ricorrente sostiene che i russi non abbiano mai neanche voluto prendere Kiev o tentare di occupare gran parte del paese; Ciò però non corrisponde alla realtà.

Il principale indizio che lo suggerisce è la campagna stessa condotta dai russi nella cosiddetta “fase 1” del conflitto. Infatti, per quanto ora le autorità russe sminuiscano i primi mesi della guerra come semplicemente una prima fase propedeutica all’offensiva sul Donbass e sull’Ucraina meridionale, molto fa pensare che non sia stato così

I massicci bombardamenti, la penetrazione profonda nell’Ucraina del nord, gli asprissimi  scontri ma soprattutto la classiche manovre a tenaglia di sovietica memoria intorno alle città lasciano fin pochi dubbi. Ad esse bisogna poi aggiungere anche la narrazione della guerra, infatti tutti i principali media di stato russi (TASS, Pravda, Rossija1) consideravano la caduta di Kiev imminente, così come la resa totale del paese. A fine Febbraio il dittatore bielorusso Lukashenko predisse in diretta tv la presa della capitale in  “tre o quattro giorni al massimo”. Ma lo sviluppo degli eventi portò anche la maggior parte dei media occidentali a ritenere come un fatto assodato l’impossibilità di difendere Kiev. Le vicende successive hanno smentito queste predizioni, che però restano comunque  testimonianze importanti di come la caduta di Kiev fosse stata per una concreta possibilità e che la Russia non stesse certo attuando sviamenti o manovre per fiaccare l’esercito Ucraino.

In conclusione l’impiego massiccio di truppe e armamenti, le manovre tentate e la narrazione russa nei primi mesi di guerra dicono incontrovertibilmente che, sebbene la Russia abbia fermamente voluto conquistare Kiev e un’ampia porzione del paese, non sia riuscita in tali intenti per numerose motivazioni al di fuori della propria forza di volontà.

Non bisogna però trarre conclusioni fuorvianti. Lo scopo di questo articolo è smentire le diffuse (ed erronee) convinzioni sulla guerra, non certo offrire una panoramica globale del conflitto. Tutti i dati e le argomentazioni offerte vanno lette in questa direzione. Al momento la Russia controlla quasi il 20% del territorio Ucraino ed è indubbiamente difficile oltre che poco auspicabile perdersi in complesse diatribe sui prossimi sviluppi.

Qual è il futuro della guerra in Ucraina?

Parafrasando Peter Hopkirk, autore del Grande Gioco, “non sono né abbastanza coraggioso ne abbastanza stupido per tentare di dare una risposta“. 

A cura di Michele Santolini

Referenze:

Russia’s special-operations forces are under fire in Ukraine

https://www.businessinsider.com/russias-spetsnaz-special-operations-forces-are-under-fire-in-ukraine-2022-4?r=US&IR=T

Putin orders Russia to increase size of armed forces by 137,000:

https://www.aljazeera.com/news/2022/8/25/putin-signs-decree-to-increase-size-of-russian-armed-forces

Russian Army Size: How big is it compared to the Ukrainian forces?

https://www.marca.com/en/lifestyle/world-news/2022/02/24/62178b8d268e3e20348b45ae.html

A Brutal Examination: Russian Military Capability in Light of the Ukraine War

https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/00396338.2022.2078044

Russia’s invasion of Ukraine in maps — latest updates:

https://www.ft.com/content/4351d5b0-0888-4b47-9368-6bc4dfbccbf5

Russia Is Running Out of Missiles. That’s Bad News for Ukraine:

https://www.thedefensepost.com/2022/09/01/russia-missiles-running-out/

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