Oggi parleremo con Marta Buonisi, membro dello Youth Council, di una nuova iniziativa del Dipartimento di Stato Statunitense: lo Youth Council dell’Ambasciata USA in Italia. (https://www.instagram.com/romeyouthcouncil/ https://it.usembassy.gov/it/education-culture-it/entra-nello-youth-council/)
“Cos’è lo Youth Council e qual è il suo scopo?
“Lo Youth Council nasce come iniziativa del dipartimento di Stato USA, che per il primo anno qui in Italia ha creato questo consiglio giovanile. Iniziative analoghe sono presenti nel mondo, ad esempio in Nuova Zelanda, India, ed in molti Paesi europei. In queste nazioni il progetto ha permesso all’Ambasciata degli Stati Uniti di instaurare un legame con le gioventù nazionali. Ad esempio, lo Youth Council USA in Ungheria tramite il suo profilo social sensibilizza su temi come democrazia, diritti umani e civic engagement.
Lo Youth Council italiano è formato da studenti provenienti da diversi atenei e licei romani, fra cui la Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata e la LUISS. Lo scopo principale è creare un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. In particolare, costituendo un advisory board che si interfacci con il personale diplomatico dell’ambasciata.
Abbiamo incontrato la responsabile della divisione public affairs dell’ambasciata che ci ha presentato numerosi progetti di scambio culturale e formativo con gli Stati Uniti, chiedendoci un parere su come migliorare le opportunità di dialogo interculturale italo-americano.
“Come è stato essere i pionieri di questa iniziativa in Italia?”
“Essendo noi al nostro primo anno di attività, Raissa Brighi, Cultural Affairs Assistant dell’ambasciata, ci ha guidati dando forma al progetto e coordinando le nostre attività, con la collaborazione attiva di una stagista ex studentessa Luiss. Nonostante ci fossero numerose linee guida, l’iniziativa ha sempre seguito i nostri interessi e le nostre inclinazioni. Ognuno di noi ha portato qualcosa allo Youth Council, favorendo il dialogo, la creatività e la crescita di tutti noi. Questa è stata sicuramente la cosa più bella”.
“Questi progetti si sono svolti solo fra le mura dell’ambasciata?”
“No. Anche se i progetti erano fortemente organizzati e voluti dall’ambasciata sono stati ospitati da tantissime realtà. Ad esempio, alla LUISS è stata accolta Wendy Sherman, vicesegretario di Stato, la quale ha dialogato con gli studenti, instaurando un dibattito costruttivo e coinvolgente sulla guerra in Ucraina e le sue conseguenze a livello internazionale. Lo Youth Council, presente all’evento, ha presentato la Sherman al pubblico che è stata accolta con molto entusiasmo dall’ateneo, rappresentando il legame fra la gioventù italiana e l’ambasciata.
“Quindi i progetti hanno riguardato solo il corso di Scienze Politiche?”
“No, al contrario, l’iniziativa si compone di studenti di ogni facoltà inclusi poi gli studenti liceali. Chiaramente, essendo Scienze Politiche la facoltà più rappresentata all’interno del consiglio, è attorno a questa che si sviluppano la maggior parte delle iniziative. Tuttavia, sono attivi molti progetti relativi alle arti, alla poesia e al teatro, organizzati principalmente grazie alla nostra collaborazione con il Teatro di Roma e l’associazione Dominio Pubblico. Infatti, l’ambasciata è estremamente interessata anche ad ogni tipo di attività culturale che rafforzi il legame con il territorio.
“Che impressione vi ha fatto incontrare la vicesegretaria Sherman?”
“Inizialmente eravamo un po’ tesi, però alla fine è stato un momento affascinante, soprattutto perché lei si è confrontata con noi con familiarità. È stata molto esaustiva, disponibile e schietta rispondendo a tutte le domande incluse quelle con argomenti complessi e infatti, non sembrava che stessimo parlando con una delle persone più potenti del mondo. Non si è nemmeno sottratta al dibattito quando un ragazzo ha criticato alcune delle scelte della politica estera statunitense.”
“Come si è posta la vicesegretaria di fronte alle critiche?”
“È una domanda interessante. La prima cosa che ha detto, e che mi ha colpito, è stata: “ai tempi della guerra del Vietnam avrei fatto la stessa domanda”.
“Suppongo riguardo al sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina?”
“Esatto. Ad ogni modo, anche su una questione estremamente delicata come questa, la Sherman si è mostrata come una figura istituzionale e disponibile al dialogo. Riguardo il supporto economico USA all’Ucraina il suo messaggio rivolto ai ragazzi è stato: fare delle scelte non vuol dire compromettere dei valori in dinamiche istituzionali e politiche. Le risposte, in effetti, non sono state quelle che noi studenti idealisti ventenni avremmo voluto sentire, ma era scontato.”
“Visto che molte delle persone che hanno partecipato al progetto erano italiane, come spieghi questo silenzio?”
“Essendo studenti di Scienze Politiche, noi eravamo già a conoscenza di alcune caratteristiche su questi temi, per cui le nostre domande si sono soffermate sulla negoziazione dell’accordoriguardo il
nucleare con l’Iran, poiché la Sherman è stata a capo della delegazione USA durante i negoziati del 2015. Ad esempio, le abbiamo chiesto come si sentisse una donna con un ruolo apicale come il suo in Iran.”
“Mi descriveresti un altro degli eventi che avete organizzato?”
“Sì, possiamo parlare dell’evento svoltosi in Sapienza a novembre. L’idea era di creare un dialogo diretto durante l’evento tra gli studenti ed un diplomatico americano per comprendere quali siano le differenze fra il percorso di accesso alla carriera diplomatica negli USA ed in Italia. È stato molto interessante non solo per l’ampio numero di studenti coinvolti, ma anche per via degli eccezionali relatori presenti. Tra i quali Cadin, professore di diritto internazionale della Sapienza, e il professor Cherubini, che dirige il corso di preparazione alla carriera diplomatica alla LUISS. Ci hanno parlato del ruolo crescente dei giovani nel diritto internazionale e hanno fornito preziosi suggerimenti per la preparazione al concorso per segretario di legazione.”
“Ritornando al progetto dello Youth Council, a volte non vi è sembrato di essere manovrati? Conoscendo, infatti, il ruolo degli USA nel sistema internazionale non è possibile che a volte vi siate sentiti studiati per comprendere la futura gioventù italiana?”
“Allora, è un’ottima domanda. In quanto studenti di relazioni internazionali i miei colleghi ed io abbiamo maggiore consapevolezza di alcune dinamiche istituzionali. Sappiamo che lo Youth Council è un’iniziativa del dipartimento di Stato statunitense, ma rimane comunque vivo l’intento di questa realtà di avvicinarsi ai giovani studenti italiani, generando esternalità positive nella società”.
“E’ previsto, in un futuro lontano, la prosecuzione dell’idea anche in altre città italiane o resterà di portata limitata?”
“Diciamo che su questo posso solo dire che mi piacerebbe. Secondo me, essendo l’iniziativa concentrata su Roma, sarebbe bello un ulteriore allargamento. Sarebbe straordinario se l’ambasciata riuscisse a collegarsi con gli altri consolati: Milano, Napoli, Palermo, allargando così il network. Essendo stati poi il primo Youth Council non ci rendevamo conto dell’impatto che avremmo potuto avere, ma chiaramente una maggior partecipazione amplificherebbe ulteriormente la portata dei nostri progetti.”
“Dato il suo attuale impatto, consiglieresti una maggiore pubblicizzazione dello Youth Council ?”
“Assolutamente, la nostra pagina follower ha per il momento 450 iscritti e quindi sarebbe bello promuoverla tramite una sinergia con le associazioni studentesche LUISS in modo tale che l’iniziativa possa farsi conoscere al meglio. Noi comunque cerchiamo di diffondere tutto su Whatsapp, Instagram, ma essendo all’inizio abbiamo avuto per ora una limitata visibilità. Il fatto che in pochi mesi il nostro profilo registri così tanti seguaci segnala un forte interesse verso la nostra iniziativa.”
“Consiglieresti agli studenti la partecipazione a questa attività?”
“Sì, lo consiglio di cuore a tutti i ragazzi che leggeranno questa intervista, soprattutto perché credo possa essere un’ottima opportunità di crescita personale”.
L’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, in questo periodo, cerca giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni da inserire nel prossimo Youth Council.

Per candidarsi, si prega di inviare la propria candidatura entro il 30 aprile 2023 compilando il seguente modulo: https://form.jotform.com/AmbasciataUSA/rome-us-embassy-youth-council-2023.
A cura di Tommaso Bernardini