La riforma delle pensioni in Francia

Il Presidente francese Emmanuel Macron non indietreggia di fronte alle numerose proteste contro la riforma delle pensioni che da settimane agitano il paese. Nonostante gli avvertimenti venuti da tutti i fronti  (tra cui anche la maggioranza al governo), giovedì 16 marzo la Prima Ministra Elizabeth Borne, seguendo la volontà del presidente, ha deciso di far adottare la riforma senza passare dal Parlamento, utilizzando una procedura costituzionale che permette di evitare questo scrutinio particolarmente rischioso. Questa iniziativa ha generato una nuova ondata di critiche alle quali Macron ha risposto mercoledì con un intervento in diretta televisiva, definendo la riforma necessaria, nonostante “non gli faccia piacere”.

Ma cosa prevede la riforma e perché è così contestata?

Attualmente, il sistema pensionistico francese funziona come un’ assicurazione collettiva. I lavoratori finanziano il fondo pensioni comune tramite contributi trimestrali prelevati sul salario. 

La fonte principale delle polemiche riguarda l’aumento dell’età minima di pensionamento da 62 a 64 anni. Altro punto principale della riforma è l’anticipo dell’incremento del periodo di contribuzione. Fissati attualmente a 42, gli anni di contributi necessari passeranno a 43 dal 2027, anziché dal 2035 come inizialmente previsto. Inoltre, il governo vuole eliminare i regimi detti « speciali » (quali il trasporto ferroviario), creati quando ancora non esisteva il sistema di Previdenza sociale per alcune categorie di lavoratori. 

Numerosi sindacati sostengono che la riforma accrescerà le disuguaglianze sociali, e in particolare la disparità di genere. I dati dimostrano già ora un gap del 40% tra il valore delle pensioni degli uomini e quello delle donne. Le carriere lavorative delle donne sono generalmente più corte, più precarie e molto spesso interrotte. Le modifiche apportate al sistema rischiano di ridurre le possibilità per le donne di ricevere l’integralità della pensione

Secondo i sondaggi, due terzi dei francesi sarebbero contrari alla riforma, come dimostrato  dalle numerose giornate di scioperi e cortei in tutto il paese. L’Eliseo però non ha ceduto: già nel programma delle elezioni del 2017, Macron aveva definito quella delle pensioni la “madre di tutte le riforme”. Se per molti una riforma del sistema pensionistico è necessaria, le contestazioni derivano, oltre che dai contenuti, dalle motivazioni fornite dal governo, e soprattutto dal metodo utilizzato per farla approvare. 

L’argomento principale usato dal Presidente per giustificare la necessità della riforma è il mantenimento dell’equilibrio del sistema pensionistico. Con l’aumento della popolazione e delle aspettative di vita, il sistema attuale non sarebbe più sostenibile a lungo termine e porterebbe ad un deficit eccessivo. Questo argomento è stato ampiamente contestato da chi sostiene che nulla impone un autofinanziamento completo del sistema delle pensioni, lasciando intendere che la vera motivazione del governo sarebbe semplicemente la volontà di diminuire la spesa pubblica. 

Ma la critica più feroce rivolta al governo e al capo di stato riguarda il metodo utilizzato per far passare la riforma. Macron infatti, non potendo contare su una maggioranza assoluta in Parlamento, confida generalmente sul sostegno dei Républicains (partito di centro-destra), che però sulla questione delle pensioni si sono divisi. Il governo ha proseguito dritto sulla sua strada, senza sforzarsi oltre misura alla ricerca di un compromesso, coi Républicains o con altre forze, per ottenere un consenso piu’ largo. Non volendo correre il rischio di vedere la riforma bocciata in Parlamento (nonostante fosse già stata approvata dal Senato), Macron ha quindi richiesto a Elizabeth Borne di fare uso  dell’articolo 49 della Costituzione, l’arma più potente detenuta dal legislativo. Il punto cruciale dell’articolo è il comma 3, che permette al governo di “assumersi la responsabilità” di un testo di legge. Concretamente, facendo uso del 49.3, il Primo Ministro può far promulgare una legge evitando il voto dell’Assemblée Nationale, la “camera bassa” del parlamento francese. Si tratta quindi di un meccanismo perfettamente legittimo, in quanto inserito nella Costituzione del 1958, nell’ottica di evitare possibili situazioni di stallo in Parlamento (come era accaduto durante la IV Repubblica). Elizabeth Borne ha già fatto uso di questo strumento 11 volte dall’inizio del suo mandato, seconda solo a Michel Rocard in numero di utilizzi nella V Repubblica, dopo soli 10 mesi al governo. 

Oltre all’uso spropositato di questo procedimento da parte della Prima Ministra, i francesi vedono con preoccupazione la scelta di imporre con questo mezzo una riforma così controversa, e potenzialmente irreversibile, definendo addirittura l’uso del 49.3 un  “vizio democratico”.

Il malcontento si è quindi fatto sentire per strada, ma anche all’interno dell’emiciclo, che ha accolto l’annuncio della Borne tra fischi e manifestazioni di disapprovazione. La risposta dei partiti all’opposizione non si  é fatta attendere. Sia il Rassemblement National di Marine le Pen che i partiti di centro (sostenuti dalla sinistra di Jean Luc Mélenchon) hanno presentato nelle 24 ore successive una “mozione di censura”, unico metodo previsto dalla Costituzione per contrastare il 49.3. Le due mozioni, che avrebbero portato alla caduta del governo in caso di approvazione, sono state bocciate (nel caso della mozione del centro per soli 9 voti su 287). C’è però da tenere presente che nessuna mozione di censura è mai stata approvata in Francia dal ’58. 

Le proteste dei cittadini, già iniziate durante il dibattito parlamentare, non si sono fermate: i francesi sono scesi in piazza giovedì 23, una settimana dopo l’annuncio dell’adozione della riforma. Si tratta della nona giornata di sciopero nazionale organizzata dai sindacati, la decima è già stata programmata per la settimana prossima. Le strade, non solo della capitale, ma di tutte le città francesi, sono state invase da più di un milione di manifestanti nel corso della giornata di giovedì secondo i dati della CGT, il principale sindacato francese dei lavoratori. La grande affluenza si è però accompagnata da scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con più di 100 incendi scoppiati nella capitale.

Il presidente ha duramente condannato le proteste e annunciato che non farà marcia indietro. Le proteste continueranno, e la riforma passerà certamente al vaglio anche della Corte Costituzionale. Quale che sia il destino – e l’impatto reale – della riforma,  e quali che siano le scelte politiche di Macron da qui alla fine del suo secondo – e ultimo – mandato, è assai probabile che la riforma avrà un peso rilevante nella futura campagna elettorale presidenziale. In assenza di un “erede” già designato, le opposizioni, da destra e da sinistra, affilano le armi.

A cura di Angelica Cangemi

Fonti: https://www.lemonde.fr/idees/article/2023/03/17/sur-les-retraites-le-49-3-de-trop_6165855_3232.html

https://www.lemonde.fr/politique/article/2023/03/16/reforme-des-retraites-macron-invoque-des-risques-financiers-trop-grands-pour-justifier-le-49-3_6165798_823448.html

https://www.lemonde.fr/politique/article/2023/03/17/reforme-des-retraites-le-49-3-relance-la-mobilisation-et-la-crainte-d-une-explosion-sociale_6165822_823448.html

https://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2023/03/16/les-questions-pour-comprendre-la-reforme-des-retraites-petites-pensions-carrieres-longues-et-impact-pour-les-femmes_6163845_4355771.html

https://www.lemonde.fr/politique/article/2023/03/14/reforme-des-retraites-avec-la-greve-des-eboueurs-les-dechets-s-accumulent-sur-les-trottoirs-a-paris-et-dans-plusieurs-villes-de-france_6165460_823448.html

https://www.lemonde.fr/politique/article/2023/03/15/reforme-des-retraites-la-commission-mixte-paritaire-s-accorde-sur-une-version-commune-du-projet-de-loi_6165646_823448.html

https://amp.tgcom24.mediaset.it/tgcom24/article/62341459

https://www.corriere.it/esteri/23_marzo_16/francia-macron-vara-riforma-pensioni-senza-voto-dell-assemblea-nazionale-44b97c3a-c406-11ed-b729-8010ff33c5a3_amp.html

https://www.lesechos.fr/economie-france/social/retraites-les-points-clefs-de-la-nouvelle-reforme-1888859

https://www.cleiss.fr/docs/regimes/regime_france/it_3.html#:~:text=Il%20sistema%20%C3%A8%20detto%20%E2%80%9Ca,quali%20alimentano%20un%20conto%20individuale.

https://www.ouest-france.fr/economie/retraites/reforme-des-retraites-pourquoi-emmanuel-macron-s-obstine-t-il-33edadea-aba1-11ed-b416-85851c2fbb45

https://www.lesechos.fr/economie-france/social/retraites-les-points-clefs-de-la-nouvelle-reforme-1888859

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