“2021 un inizio diviso tra crisi e speranza”

Governo e Bolsonaro accusati della tragedia a Manaus

La tragedia annunciata a Manaus, dove la mancanza di ossigeno negli ospedali ha causato la morte dei pazienti per asfissia, è un altro capitolo oscuro della pandemia covid-19 in Brasile che ha sollevato il dibattito sulla possibilità di ritenere le autorità responsabili, in particolare quelle del Dirigente, per la gestione delle crisi sanitarie. Secondo la Costituzione Federale e la normativa che istituisce SUS (Sistema Unico di Salute), quando si parla di salute, la competenza è ripartita tra gli enti federali. Vale a dire, la responsabilità è nelle mani sia dello stato che del comune, nonché del governo federale. “Ma il ministero della Salute è il capo di SUS e se il governo federale non usa quel capo, si assume una responsabilità specifica”, sostiene la giurista Deisy Ventura, specialista nel rapporto tra pandemie e diritto internazionale.

Tra i tentativi legali di ritenere responsabile Jair Bolsonaro – che ha sempre negato i rischi e l’impatto della pandemia ed è, forse, l’unico presidente anti-vaccino al mondo in questo momento – si ritiene addirittura che aumenti la pressione per l’impeachment, uno strumento che sarebbe più veloce, in teoria. Le ricerche del termine “impeachment Bolsonaro” sono aumentate notevolmente su Google venerdì 15 e sono proseguite sabato 16. Su Twitter, il sindaco Rodrigo Maia (DEM-RJ), che presto si dimetterà, è stato accusato con insistenza accettare una delle 60 richieste di impeachment contro Bolsonaro. Maia, che nelle ultime settimane è arrivata a criticare con più volte il presidente per aver gestito la pandemia, ha preferito essere evasivo quando ne ha parlato in un’intervista televisiva affermando che il dibattito sull’impeachment al Congresso sarà “inevitabile in futuro”.

Per ora, c’è un tentativo di analizzare la cronologia del collasso della salute per trovare soluzioni legali che coprano le carenze del governo. Giovedì, l’Ufficio del Pubblico Ministero Federale (MPF) e lo Stato di Amazonas (MP-AM), oltre all’Ufficio del Difensore Pubblico dell’Unione (DPU) e allo Stato (DPE-AM) hanno intentato un’azione civile pubblica presso la giustizia federale di Manaus in cui affermano che la responsabilità del crollo sanitario spetta al governo federale e che spetta all’Unione garantire la fornitura regolare di ossigeno agli ospedali. Questo venerdì, Bolsonaro ha riconosciuto che la situazione in Amazonas è “terribile”, ma si è esonerato dalle responsabilità: “Abbiamo fatto la nostra parte, con risorse e mezzi”, ha detto. All’inizio della settimana, il presidente aveva già accusato i dirigenti regionali: “Lo stato e il governo municipale hanno lasciato a corto di ossigeno”. Il vicepresidente, Hamilton Mourão, sostiene che non è stato possibile prevedere il problema, anche se i ricercatori hanno messo in guardia da ottobre sull’aggravarsi della pandemia.

Sem oxigênio, Manaus pede socorro

Crisi di governo, le lunghe giornata di Conte

Italia viva di Matteo Renzi è uscita dal governo, con le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, oltre al sottosegretario Ivan Scalfarotto. In sostanza, si è aperta una crisi per il governo Conte bis. La ragione riguarda il rifiuto di accedere al MES, per riprendersi dalla pandemia.

Come previsto dall’ art. 49 della costituzione italiana, il premier Conte si è dunque dovuto presentare al Parlamento per chiedere il voto di fiducia. Ottenendo a Montecitorio, con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti, la maggioranza assoluta. Oltre alle forze rimasti fedeli al governo (M5s, Pd, Leu), quelle del gruppo Misto (Centro democratico, le minoranze linguistiche, il movimento degli italiani all’estero) votano sì sette deputati ex M5S (Piera Aiello, Nadia Aprile, Silvia Benedetti, Rosalba De Giorgi, Alessandra Ermellino, Lorenzo Fioramonti, Raffaele Trano), Andrea Colletti, e Renata Polverini, che dopo aver dato la fiducia al governo lascia Forza Italia. Niente maggioranza assoluta invece in Senato dove ha comunque ottenuto la fiducia consentono al governo di andare avanti, per il momento. Il verdetto dell’Aula di Palazzo Madama arriva segnato dalle polemiche. Il presidente Casellati blocca il voto: l’ex 5S Ciampolillo e Nencini arrivano sul filo e riescono a votare, a sostegno del governo, solo in extremis.

Crisi di governo, la Camera dice sì a Conte. Il premier chiude le porte a  Renzi: “Voltiamo pagina” | Rep

È arrivato l’Inaguration day

Infine, oggi (alle 12 GMT -5) alle 18 ora italiana, finirà la presidenza di Donald Trump e avverrà l’inaugurazione di Joe Biden. Dopo il suo arrivo ieri a Washington il presodent-elect si è recato al Washington Monument dove ha, assieme alla futura Vicepresidente Kamala Harris, recato tributo alle oltre 400 mila vittime di COVID-19 nella nazione, simboleggiate da 400 luci disposte lungo il lago artificiale che si estende tra il monumento e il Lincoln Memorial.

Questa visita, la notte prima di diventare Presidente, ha un valore estremamente simbolico e simboleggia le priorità del futuro Commander in Chief e della sua amministrazione.

La presidenza Biden erediterà una delle situazioni più drammatiche negli oltre 200 anni di storia degli Stati Uniti. Tra la pandemia globale, una recessione economica seconda solo a quella del 1929, tensioni razziali sempre più tangibili e una sempre più grande divisione tra i due partiti (culminata negli eventi di due settimane fa e risultata nell’attuale processo d’impeachment a Donald Trump), le sfide dei prossimi quattro anni saranno moltissime e non sarà facile curare l’anima della nazione, come il futuro Presidente ha detto ripetutamente sia prima che dopo la propria elezione.

Your guide to Inauguration Day | PBS NewsHour

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