Il giorno 22 febbraio 2021 alle 10.15 circa, l’ambasciatore Luca Attanasio, insieme al carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci sono stati uccisi in un agguato portato avanti da un commando di 6 persone armate. Nella sparatoria è morto anche l’autista del convoglio Mustapha Milambo.
Luca Attanasio, laureato in Economia all’Università Commerciale Luigi Bocconi nel 2001, aveva intrapreso la carriera diplomatica nel 2003. Dopo aver rappresentato la nazione in Svizzera, Marocco e Nigeria, nel 2019 è stato nominato ambasciatore straordinario plenipotenziario presso la Repubblica Democratica del Congo. Era sposato con Zakia Seddiki presidente della ong “Mama Sofia”, con cui ha avuto 3 figli. Nell’Ottobre 2020 è stato insignito con il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace 2020, un premio che riconosceva il suo impegno nel portare la pace tra i popoli.
Vittorio Iacovacci invece era di Sonnino, un paese in provincia di Latina. Apparteneva al XIII reggimento “Friuli Venezia Giulia”, e si era specializzato proprio come addetto alla protezione e scorta di personale sensibile.
L’attacco si è svolto nella provincia del Kivu Nord, considerata sicura dalle autorità congolesi, il convoglio era partito dalla città di Goma per andare a visitare una scuola del World Food Program (WPF) situata a Rutshuru.
Le dinamiche dell’accaduto non sono ancora molto chiare. Secondo le dichiarazioni del governatore Nzazu del Kivu Nord, rilasciate al giornale Al-Jazeera, il convoglio dell’ambasciatore Attanasio sarebbe stato fermato prima da dei colpi di arma da fuoco, poi una volta fatti scendere i passeggeri ed essersi diretti verso il bosco, il commando avrebbe sparato all’autista e al Carabiniere Iacovacci. L’ambasciatore Attanasio non è morto sul posto, è stato ferito gravemente all’addome in seguito ad uno scontro a fuoco avvenuto tra i ribelli e i rangers del Parco del Virunga, supportati a loro volta dalle forze della Repubblica Popolare del Congo. Purtroppo, viste le condizioni critiche, l’ambasciatore è deceduto una volta arrivato all’ospedale di Goma.
L’attacco non è ancora stato rivendicato da nessun gruppo ribelle del Congo. La regione in questione è numerosa di gruppi ribelli che regolarmente si scontrano con le forze regolari della Repubblica Democratica del Congo. Appena un mese fa otto rangers del parco del Virunga sono stati uccisi in un’imboscata. La DRG, ha accusato dell’attacco le Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda, che però nega ogni legame con l’accaduto.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio oltre ad esprimere il suo rammarico per l’uccisione del carabiniere e dell’ambasciatore, ha chiesto alle Nazioni Unite ed in particolare all’ONU di aprire un’indagine sull’accaduto. Su mandato della Farnesina, una squadra di carabinieri del Ros è stata inviata in Congo per portare avanti un ulteriore e approfondita analisi per raccogliere prove e testimonianze dell’avvenimento.
Questa non è la priva volta che un ambasciatore italiano viene ucciso in Africa. Il 2 novembre del 1990, in Costa D’Avorio veniva ucciso l’ambasciatore italiano Daniele Occhipinti, in seguito ad una incursione armata nel ristorante libanese L’Oriental, in un quartiere malfamato di Abidjan. L’accaduto sarebbe iniziato come una semplice rapina, però sembrerebbe che qualcuno all’interno del locale abbia aperto il fuoco contro gli incursori e nella sparatoria l’ambasciatore rimase ucciso.
Il Congo è una regione molto instabile, in particolare quella del Nord Kivu dove l’ambasciatore Attanasio è stato ucciso. La problematica maggiore di quest’area è la presenza di materiali e minerali preziosi come il Coltan il quale è usato per realizzare lo schermo degli smartphone, ed è proprio la guerra di supremazia su queste miniere che causa scontri tra i vari gruppi ribelli. Molto spesso le prede preferite di questi commando sono ambasciatori, rangers e turisti, ma il continuo stato di instabilità che addolora questa regione è dovuto alle guerre nella regione dei grandi laghi di fine anni Novanta e a quelle più recenti come la Seconda Guerra del Congo dal 1998 al 2003.
Lo sfruttamento di risorse e materiali preziosi in Africa da parte delle multinazionali dei paesi del primo mondo non è un segreto per nessuno, e di certo il Congo non fa eccezione. Il territorio del Kivu e i traffici illeciti che avvengono su di esso sono favoriti da multinazionali Europee ed Americane, che traggono enormi profitti dall’acquisto di materiali preziosi dai gruppi ribelli che controllano le miniere. Basta pensare che il Ruanda è il primo esportatore di Coltan, pur essendone privo di miniere, questo va a sottolineare che le ricchezze del Congo vengono letteralmente saccheggiate e contrabbandate in Ruanda.
Questo per la comunità internazionale è un problema sia dal punto di vista di sicurezza che da un punto di vista di aiuti umanitari. L’uccisione dell’ambasciatore Attanasio è la conseguenza di un processo che oramai è in moto da decenni. Le missioni umanitarie sono rallentate dai continui scontri che avvengono nella regione del Kivu, il programma mondiale per la fame ha lanciato più volte l’allarme, sono 13 milioni le persone allo stremo e che soffrono la fame, inoltre l’attacco ad un diplomatico Europeo avrà gravi ripercussioni sui rapporti tra il governo del Congo e le Nazioni Unite, una possibile risposta potrebbe essere una intensificazione degli interventi di pace o dei caschi blu. Questa soluzione però porterebbe solo ad un inasprimento dei rapporti tra i vari gruppi ribelli che già soffrono la presenza dei corpi di pace in quanto sono un ostacolo per i loro traffici illeciti da cui traggono tanto profitto. Dobbiamo anche considerare la presenza e l’appoggio che le multinazionali Europee ed Americane danno in maniera non-ufficiale a questi gruppi ribelli.
Il Congo e specialmente la regione del Kivu è una zona profondamente divisa da conflitti che non sembrano avere una fine prestabilita. La brama di potere e di capitale è il principale motivo ostilità e la conseguenza di questa brama di potere sono gli avvenimenti come quello successo il 22 febbraio alle 10.15, che ha tolto la vita all’ ambasciatore Luca Attanasio e al carabiniere Vittorio Iacovacci.
Pietro Calderini Nannerini
Fonti:
https://www.limesonline.com/rdc-congo-ambasciatore-italiano-ucciso/122408