Fino a dove si spingerà l’avanzata dei no-vax?

Sabato mattina, in data 11 Ottobre, intorno alle 12, alcuni gruppi legati a Forza Nuova hanno provato a sfondare il cordone della polizia a protezione del Parlamento e di Palazzo Chigi, sede del governo.

«Quelli di Forza Nuova tentano sempre di raggiungere Chigi, per loro è come un feticcio. Il successivo attacco alla CGIL è stato una sorta di piano B», ha spiegato a Repubblica una fonte della questura di Roma.

Sono le stesse persone che qualche ora più tardi, alle 17.30, durante la manifestazione vera e propria, sono riuscite a indirizzare un pezzo del corteo (circa tremila persone) al di fuori del parco di Villa Borghese e verso la sede nazionale della CGIL, in Corso d’Italia.

Sfondando i pochi poliziotti che erano arretrati fino all’entrata dell’edificio, decine di persone sono entrate nella sede della CGIL, (ente che promuove i diritti collettivi e individuali delle donne e degli uomini nei luoghi di lavoro) salendo fino al quarto piano e spaccando tutto quello che incontravano. 

Devo dire che i no-vax sono una piccola minoranza della popolazione, ma molto ciarliera ed agguerrita. Sentono un bisogno pazzo di influenzare gli altri con le loro scelte campate in aria. E più le loro convinzioni sono campate in aria, più si sentono in diritto di convincere gli altri. Chissà perché la maggioranza resta invece piuttosto silenziosa.

Secondo il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, l’assalto ha avuto una «durata limitata». Fra gli assalitori c’erano anche Roberto Fiore ( Roberto Fiore ha 62 anni, è uno dei due fondatori di Forza Nuova – l’altro, Massimo Morsello, è morto nel 2001 – e ne è il leader nazionale. Fin da giovane ha militato nell’estrema destra: a 19 anni fu tra i fondatori del movimento neofascista eversivo Terza Posizione) e Giuliano Castellino, capo romano dell’organizzazione neofascista: entrambi sono stati arrestati insieme ad altre dieci persone sabato sera.

Più o meno nelle stesse ore, un altro gruppo di Forza Nuova ha attaccato il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, dove era stato portato uno dei partecipanti alla protesta in stato di fermo, interrompendone il servizio per qualche minuto e picchiando medici e infermieri. A fine giornata, gli agenti di polizia feriti sono stati 38.

Ma perché tutto questo è successo? E perché all’interno dell’avanzata no-vax erano presenti gruppi neo-fascisti?

Per capirlo, bisogna analizzare i punti di contatto fra i no-vax e i gruppi neo-fascisti:

La tesi della Procura di Roma è che le violenze di sabato siano avvenute grazie all’infiltrazione di Forza Nuova e altri gruppi neofascisti all’interno del movimento contro i vaccini e il Green Pass, che da qualche settimana ogni sabato si ritrova nelle principali piazze italiane per protestare contro le misure di contenimento del governo contro la pandemia da coronavirus.

La manifestazione di sabato era stata regolarmente autorizzata dalla Questura. Fra gli organizzatori figura anche Pamela Testa, attivista di Forza Nuova e da qualche settimana leader informale del movimento No Green Pass a Roma, che si fa chiamare “Liberi Cittadini”.

Secondo Repubblica è proprio Testa che nei giorni precedenti aveva fatto circolare nei vari gruppi Telegram associati al movimento No Green Pass un messaggio audio di 6 minuti – letto da una voce maschile – in cui annunciava di voler gestire le manifestazioni «in modo dinamico» e non escludeva l’uso della violenza.

Nelle ore successive all’assalto alla CGIL, sempre su Telegram, Forza Nuova aveva celebrato gli scontri, presentandoli come una protesta popolare: «Il popolo ha alzato il livello dello scontro e non si fermerà. Nemmeno lo scioglimento di Forza Nuova potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane: la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi»

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Cosa accadrà ora?

Il comunicato di Piantedosi si chiude ipotizzando che Forza Nuova possa tentare di nuovo un’operazione simile, nonostante l’arresto dei suoi leader: «questo tipo di attività proseguiranno senza sosta anche nell’immediato futuro», scrive Piantedosi.

Una fonte del ministero dell’Interno ha spiegato a Repubblica che il governo potrebbe dare indicazione di abbandonare la strategia di “contenimento” delle proteste, che non prevede l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine, se non per autodifesa, in favore di una maggiore azione diretta.

A cura di Michele Baldo

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