L’Imperialismo Russo, dallo Zarismo a Putin

“Oggi tutto il mondo vede che Putin sta agendo in questo modo, non si tratta di sicurezza, ma di un’aggressione di Putin voluta per il suo impero. Le azioni di Putin vanno contro la visione del mondo degli Stati Uniti e delle altre Nazioni libere. Le ambizioni di Putin sono molto più grandi dell’Ucraina, lui vuole ristabilire l’Unione sovietica”

Queste le parole con cui il presidente degli Stati Uniti ha definito la strategia politica della Russia, mirata a ristabilire l’egemonia che Mosca esercitava sull’Est Europa negli anni della Guerra Fredda. Secondo questa tesi, la guerra in Ucraina sarebbe pertanto solo l’esordio della politica di influenza che Putin mira ad esercitare in futuro, ai danni dell’indipendenza dei paesi situati al confine con la Russia.

Le ambizioni di Putin, tuttavia, non vanno ricondotte semplicemente allo spirito di conquista del singolo individuo, bensì affondano nel più ampio quadro della storia della Russia, dai tempi dell’impero fino ad oggi. I diversi regimi e governi che si sono succeduti nel corso della storia hanno infatti avuto principalmente un comune denominatore: l’espansionismo verso ovest, di carattere sia imperialista che difensivo.

Una lettura in chiave realista della storia geopolitica russa può ben dimostrare come il motivo di tali ambizioni a colonizzare e asservire le nazioni in est Europa sia dato dalla natura stessa del suo territorio: le principali risorse economiche, le grandi città e la capitale, prima Pietrogrado e poi Mosca, sono state sempre situate a pochi chilometri dal confine, a partire dalla Finlandia fino al Mar Nero. Questa peculiare configurazione interna rende pertanto il territorio occidentale della Russia facilmente soggetto ad invasioni provenienti dall’Europa, come hanno dimostrato l’invasione di Napoleone nel 1812 e quella di Hitler nel 1942.

Fu durante l’impero zarista del XVIII secolo che pertanto la Russia iniziò a far valere la propria influenza in est Europa sotto il regno dell’imperatrice Caterina II, che annesse l’allora Confederazione Polacco-Lituana e si volse poi alla conquista dei territori del mar Nero ai danni dell’impero Ottomano. Le colpe della politica estera aggressiva vennero additate da Lenin al capitalismo, di cui a suo avviso l’imperialismo rappresentava la massima espressione; tuttavia, la storia del Novecento dimostra come l’espansionismo caratteristico del regime zarista venne ereditato dall’Unione Sovietica, che raggiunse l’apice dell’egemonia Russa in Europa ponendo sotto la propria influenza tutti i paesi a est della “cortina di ferro”, fino alla Germania dell’ovest.

Dopo la caduta del muro di Berlino e lo scioglimento dell’Urss, gli equilibri politici europei sono profondamente mutati, e i moltissimi paesi asserviti per anni alla dittatura sovietica hanno scelto di entrare a far parte del blocco occidentale, adottando politiche liberali e democratiche, o addirittura entrando nella Nato, nel caso delle Repubbliche baltiche. Dall’inizio del suo secondo mandato, il presidente della Federazione russa Vladimir Putin ha recuperato quella politica nazionalista che era stata abbandonata nel decennio precedente, dedicandosi a guerre egemoniche in Georgia e Ucraina nel 2008 e 2014, e ad altri piani per incrementare l’influenza russa nei paesi dell’ex URSS, come l’audace progetto per un’“Unione Eurasiatica” nel 2011.

Il perenne imperialismo russo è frutto anche della multietnicità che ha caratterizzato il paese fin dalla sua creazione. Al contrario delle nazioni europee, la Russia non ha mai sperimentato l’identità di uno stato-nazione con una popolazione omogenea. Inoltre, la copresenza di diverse etnie in territorio zarista è stata raramente pacifica nel corso della storia: fin dall’inizio, l’impero zarista ha compiuto una vera e propria politica coloniale nei territori annessi, schiavizzando le popolazioni locali e imponendo la propria cultura. Questa politica di asservimento delle popolazioni è stata ereditata poi dall’URSS, che ha annesso i paesi circostanti imponendo la dittatura comunista e reprimendo qualsiasi rivolta con il sangue. La multietnicità russa, pertanto, si è basata spesso sulla violenza e sullo schiavismo, più che sulla convivenza inclusiva, e questo fattore rappresenta un’ulteriore matrice alla base dell’imperialismo aggressivo perpetrato ancora oggi.

L’attuale guerra in Ucraina, dunque, non è altro che l’ennesimo sfogo di una secolare politica estera di violenza e sopraffazione, che andrebbe risolta alla radice risolvendo l’ostilità esistente tra la Russia e l’Europa ereditata dalla Guerra Fredda.

Ancora una volta la storia passata dimostra come la cooperazione tra la Russia e l’Europa non sia impossibile. Nel corso dell’Ottocento, dopo che l’Impero russo cooperò con le altre nazioni del continente per la sconfitta di Napoleone, esso entrò a far parte dei meccanismi di cooperazione introdotti all’epoca nel contesto della Restaurazione, come la Santa Alleanza. Le politiche di Alessandro III inoltre avviarono una cooperazione di tipo economico con l’Occidente, in particolare con la Francia, con la quale venne effettuato un significativo riavvicinamento diplomatico a fine Ottocento, che culminò con l’intesa del 1894, seppur quest’ultima fosse in chiave militare antitedesca. Fu dunque la Rivoluzione russa e la nascita dell’URSS a ristabilire l’isolazionismo russo proprio dei secoli precedenti, compiendo un eclatante passo indietro nell’ambito della cooperazione europea.

Pertanto, adottando un’ottica liberale in ambito di relazioni internazionali, una maggiore cooperazione di tipo economico e politico tra l’UE e la Russia in futuro, potrebbe di fatto invertire gli attuali equilibri della politica europea, e inaugurare un nuovo clima di stabilità, seppur quest’ultimo sembri attualmente irraggiungibile.

Se l’alleanza economica europea riuscì a contenere l’imperialismo tedesco che, dettato similmente da una matrice geopolitica, scatenò i due conflitti più sanguinosi della storia umana, potrebbe essere possibile pervenire alle stesse sorti anche con la Russia.

A cura di Adriano Belfiore

Fonti

https://studylibit.com/doc/568486/kowalewski-imperialismo-russo

https://www.limesonline.com/cartaceo/per-la-russia-limpero-resta-la-carta-vincente

https://www.treccani.it/enciclopedia/russia_res-f072545f-ffb7-11e4-9760-00271042e8d9_%28Atlante-Geopolitico%29/

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