“UN ATTACCO DI ISRAELE”

Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 gennaio un attacco di droni ha preso di mira un centro di ricerca spaziale in Iran, in un contesto di tensioni legate al dossier nucleare e alla guerra in Ucraina. In totale sono state avvertite quattro esplosioni nell’area dell’impianto di Isfahan che si sospetta sia utilizzato per la produzione dei famigerati droni Shahed-136, impiegati dalla Russia nella guerra contro l’Ucraina.

Le autorità hanno confermato di aver respinto l’attacco, simile a precedenti operazioni clandestine che hanno preso di mira gli impianti nucleari iraniani negli ultimi anni. Isfahan, a circa 350 chilometri a sud di Teheran, ospita sia una grande base aerea costruita per la sua flotta di caccia F-14 di fabbricazione americana sia il suo Centro di ricerca e produzione di combustibile nucleare. Ci sono stati “danni minori” al tetto della fabbrica ma nessuno è rimasto ferito“Un atto codardo è stato compiuto oggi per rendere l’Iran meno sicuro”, ha condannato il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. Ma “tali azioni non possono intaccare la volontà dei nostri esperti per lo sviluppo dell’energia nucleare pacifica”, ha aggiunto alla stampa. 

“È un operazione del Mossad” scrivono i media iraniani, rilanciando le tesi di Wall Street Journal e New York Times. Proprio il Wsj, in una sua esclusiva, ha riportato che l’attacco sarebbe avvenuto per mano di Israele, che insieme agli Stati Uniti sta cercando nuovi modi per contenere le ambizioni nucleari e militari di Teheran. L’attacco arriva mentre funzionari israeliani e americani stanno discutendo nuovi modi per far fronte alle operazioni militari dell’Iran, come la cooperazione di Teheran con Mosca. A tal proposito, scrive il quotidiano americano che cita fonti vicino al dossier, il direttore della Cia, William Burns, avrebbe fatto un viaggio in Israele la scorsa settimana proprio per incontrare il capo del Mossad e discutere di queste operazioni. 

Certo è che la modalità dell’attacco, con apparecchi con raggio di azione limitato assemblati e guidati da cellule locali, sono simili ad altre operazioni messe a segno nella Guerra ombra che Israele porta avanti da anni contro l’Iran. L’edificio colpito si troverebbe – riporta il Wsj – proprio accanto all’Iran Space Research Center, sanzionato dagli Usa per la sua attività legata al programma di missili balistici dell’Iran. Si tratterebbe del primo blitz effettuato da Israele sotto il nuovo governo di coalizione di estrema destra guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, che avrebbe autorizzato una serie di audaci operazioni all’interno dell’Iran quando ha ricoperto questo ruolo per l’ultima volta dal 2009 al 2021. Infatti, in una dichiarazione all’agenzia di stampa Mehr, il parlamentare Mohammad-Hassan Assafari ha accusato i “nemici” della Repubblica islamica di cercare di “turbare le capacità difensive” del Paese. L’Iran ha diversi noti siti di ricerca nucleare nella regione di Isfahan, compreso un impianto di conversione dell’uranio. Negli ultimi anni, le autorità iraniane hanno accusato Israele di diverse azioni segrete condotte sul suo territorio sotto forma di campagne di attacchi informatici, sabotaggio o omicidi mirati di scienziati. Gli attacchi hanno preso di mira in particolare i siti di ricerca nucleare di Natanz nel 2020 e 2021 e quello di Karaj nello stesso anno. Uno dei più efficaci è stato quello condotto a metà febbraio 2022 contro una base aerea situata nei pressi della città di Kermanshah, nell’Iran occidentale, in cui sono stati distrutti almeno 120 droni iraniani. 

“Tutte le opzioni sono sul tavolo per impedire all’Iran di ottenere l’arma nucleare” ha affermato il Segretario di Stato Usa Antony Blinken alla vigilia della partenza per il Medio Oriente“Restiamo uniti – ha aggiunto – nell’affrontare le azioni destabilizzanti e pericolose che l’Iran compie non solo nella regione ma in maniera crescente anche altrove e fra queste il trasferimento alla Russia della tecnologia dei droni per l’aggressione in Ucraina”. Blinken ha poi confermato che Usa e Israele hanno “l’impegno comune” di impedire che Teheran si doti di armi nucleari, obiettivo che l’Iran ha sempre negato di perseguire. Infatti, nell’aprile 2022 Teheran ha annunciato di aver iniziato a produrre uranio arricchito al 60% nel sito di Natanz, avvicinandosi al 90% necessario per realizzare una bomba atomica.

Blinken ha anche affermato che l’obiettivo principale degli sforzi militari statunitensi sia sempre quello di scoraggiare gli aggressori, come dimostrato dalla serie di esercitazioni congiunte condotte di recente con lo Stato di Israele. A tal proposito, lo scorso 26 gennaio si è conclusa l’esercitazione congiunta tra le Forze armate degli Stati Uniti e le Forze di difesa di Israele (Idf) organizzata nello Stato ebraico e nel Mar Mediterraneo, denominata Juniper Oak 2023. All’esercitazione hanno partecipato circa 6.400 militari statunitensi insieme a oltre 1.500 soldati israeliani e oltre 140 aerei, 12 navi militari e sistemi di artiglieri. Secondo il quotidiano israeliano “The Times of Israel”, questa esercitazione è stata la più importante mai condotta tra i due Paesi alleati. Prima ancora, il 30 novembre 2022, Usa e Israele hanno organizzato una serie di manovre che hanno simulato attacchi contro le infrastrutture nucleari iraniane condotti dall’Aeronautica israeliana con l’appoggio logistico di aerocisterne dell’Aeronautica degli Stati Uniti.

La minaccia di un attacco militare all’Iran è stata ribadita dalle autorità israeliane anche nella cerimonia di avvicendamento alla guida dello Stato maggiore delle Forze armate tra Kohavi e il generale Herzi Halevi. Nel suo discorso, in occasione dell’assunzione dell’incarico, lo stesso Halevi ha affermato: “Prepareremo le Forze di difesa israeliane per la guerra contro teatri lontani e vicini. Espanderemo il reclutamento di qualità nelle Idf da tutti gli strati della popolazione, fonte della nostra forza”. Da parte sua, il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha ricordato che l’Iran minaccia continuamente la distruzione dello Stato ebraico“Non aspetteremo che una spada affilata venga posta sul nostro collo. L’Idf, lo Shin Bet (il servizio segreto interno) e il Mossad (l’agenzia di intelligence focalizzata sulle operazioni all’estero) faranno tutto il necessario per impedirlo”, ha detto Netanyahu. “Non saremo trascinati in guerre inutili, ma nel giorno decisivo combatteremo”, ha aggiunto.

L’annuncio di questo attacco, in generale, arriva in un contesto teso sullo sfondo di un movimento di protesta in Iran dopo la morte di Mahsa Amini a settembre, di negoziati sul rinnovo dell’accordo sul nucleare che sono ad un punto morto e Teheran che viene accusata di fornire alla Russia droni usati negli attacchi in Ucraina.

L’Iran ha ammesso di avere fornito droni alla Russia, ma prima dell’invasione dell’Ucraina a febbraio scorso. “Abbiamo fornito alla Russia un numero limitato di droni nei mesi precedenti la guerra in Ucraina” ha sottolineato il ministro degli Esteri iraniano all’agenzia ufficiale Irna. È la prima volta che il ministro ammette l’invio di droni alla Russia. Nelle scorse settimane, Kiev e gli alleati occidentali hanno accusato Mosca di utilizzare droni di fabbricazione iraniana per portare attacchi all’Ucraina, ma Teheran ha negato a più riprese. Il ministro continua a smentire che il suo Paese abbia fornito missili alla Russia, definendo l’accusa “totalmente falsa”. Kiev ha affermato che circa 400 droni iraniani sono stati già impiegati contro la popolazione ucraina e che Mosca ne avrebbe ordinati altri 200. Per effetto dell’accusa, la Ue e il Regno Unito hanno annunciato nuove sanzioni contro l’Iran e, da settembre scorso, Kiev ha deciso di ridurre le relazioni diplomatiche con Teheran quale risposta all’invio iraniano di armamenti alla Russia.

L’attacco all’impianto di Isfahan è stato commentato anche dal portavoce dell’Aeronautica ucraina, Yuriy Ignat, che in un messaggio sul suo profilo Twitter ha affermato: “Forse (gli iraniani) indirizzeranno il loro sostegno ai Paesi terroristi in modo diverso e non aiuteranno la Russia a commettere crimini. Sappiamo che la Russia vuole missili balistici e droni d’attacco dall’Iran. E la Russia, a sua volta, ha promesso loro aerei”. Anche Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Voldymyr Zelensky ha commentato su Twitter gli attacchi: “Notte esplosiva in Iran: produzione di droni e missili, raffinerie di petrolio. L’Ucraina vi aveva avvertito”. Sono state settimane dure per l’Iran, dove sono in corso da mesi proteste popolari contro il regime. A settembre la Repubblica islamica dell’Iran è stata scossa da proteste e scioperi scatenati dalla morte di Mahsa (Jina) Amini, studentessa curda ventiduenne, avvenuta mentre era in custodia della polizia morale di Teheran. Le manifestazioni si sono diffuse a macchia d’olio in tutto il paese e stanno coinvolgendo ampie fette della popolazione a prescindere dall’età, dal genere e dall’appartenenza sociale, continuando nonostante la sanguinosa repressione e il controllo di internet da parte delle autorità iraniane. I disordini e i raduni, inizialmente motivati dalla morte di Amini, hanno dato voce a un più ampio dissenso rivolto contro la Repubblica islamica e la Guida Suprema Ali Khamenei. Dall’inizio dei disordini a settembre le proteste si sono diffuse in 161 città e in tutte e 31 le province del paese. L’utilizzo della forza da parte del governo si è intensificato fino a raggiungere l’apice a inizio dicembre, quando la magistratura ha annunciato di aver eseguito due condanne a morte di manifestanti. Ma niente sembra capace di fermare il coraggio delle manifestazioni.

A cura di Elena Aversa

Fonti: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/5-grafici-capire-le-proteste-iran-36790 https://www.agi.it/estero/news/2022-11-05/ucraina-iran-ammette-invio-droni-mosca-prima-guerra-18720082/ https://www.ilsole24ore.com/art/iran-attacco-droni-contro-centro-militare-isfahan-AElBYxcC https://www.repubblica.it/esteri/2023/01/29/news/iran_attacco_con_droni_esplosioni_in_un_centro_militare-385546574/ https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2023/01/29/iran-droni-contro-un-centro-militare-a-isfahan-sventato-un-attacco_aef82872-a17e-4801-9d8b-ad8887212a7c.html

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