LA NATO E L’ITALIA DALLA PARTE DELL’UCRAINA:LE DICHIARAZIONI DI STOLTENBERG

A quasi un anno dall’invasione russa in Ucraina, avvenuta il 24 febbraio 2022, la pace sembra ancora essere lontana: continuano gli spari, gli attacchi, continua la paura, il terrore e la distruzione di un Paese che piange centinaia di vittime e non riesce a trovare tranquillità. Il popolo ucraino continua però a resistere, non demorde, sotto una pioggia di bombe e di dolore che da troppo tempo invade la sua quotidianità. Un popolo dilaniato dall’odio, dalla forte presenza di una minaccia concreta, che non sembra arrestarsi. Allo stesso modo, però, non si ferma neanche il sostegno proveniente dall’estero, da Paesi che, come spettatori di uno scenario terrificante, assistono a quanto ogni giorno accade cercando di non restare con le mani in mano.

L’Unione Europea, la ONU e la NATO, attraverso iniziative politiche, militari e sociali, cercano di dare protezione e di difendere il popolo ucraino, senza dimenticarsi degli ultimi, di coloro che soffrono, sebbene molto spesso non siano poche le polemiche che interessano il loro operato. Le ultime dichiarazioni del Segretario Generale della NATO, Jean Stoltenberg, difendono però le azioni di supporto della NATO, in quanto, secondo quest’ultimo, “Gli alleati della NATO stanno fornendo un sostegno senza precedenti all’Ucraina, per aiutare a sostenere il suo diritto all’autodifesa. E, fin dall’inizio, si è lavorato a stretto contatto con l’Unione Europea per sostenere il popolo ucraino per tutto il tempo necessario”. Stoltenberg aggiunge di non rendersi conto di come Putin non abbia ancora pensato ad un eventuale piano di risoluzione del conflitto e di raggiungimento della pace, ed è proprio per tale ragione che il sostegno all’Ucraina risulta essere necessario, ora più che mai. Nelle ultime settimane, la polemica europea sull’invio di carri armati, armi pesanti e corsi di addestramento per soldati ucraini ha suscitato non poco scalpore tra tutti quei Paesi che mirano al termine pacifico del conflitto, al raggiungimento di un compromesso. Stoltenberg, nel suo messaggio, accoglie invece con favore i recenti annunci relativi all’invio di armi e di mezzi di combattimento al governo ucraino, al fine di prevenire qualunque tipo di nuova offensiva armata proveniente dalla Russia. Un particolare riferimento viene fatto all’Italia: il Segretario cita il suo incontro con Giorgia Meloni, definendo “chiaro” il suo atteggiamento nei confronti di Kiev, pieno di sostegno e soprattutto carico di volontà verso la tutela del popolo ucraino. Due sono dunque le strade che si aprono: quella del mantenimento della pace, del cessate il fuoco, e quella del sostegno diretto e concreto. Ma cosa aspettarsi da queste due “correnti” di pensiero così tanto opposte, che sembrano creare un profondo rumore ogni volta che l’una alza la voce verso l’altra?

Il mondo di oggi è contraddistinto da libertà di opinione e pensiero, almeno nella maggior parte dei casi rispettato. Tale libertà però, porta a volte all’accrescere della distanza tra gli esseri umani e il loro modo di pensare, anche quando la scelta è così semplice, tra guerra e pace. C’è chi sostiene sia opportuno porre fine a tale orrore scendendo a compromessi; vi è però anche chi, non arrendendosi, stimola un popolo stremato a continuare a combattere e non piegarsi alle richieste del Paese invasore. Non esiste una via più giusta e una meno. Non esiste una certezza reale, una mossa giusta da compiere. Non si tratta di una partita di scacchi, dove una minima mossa potrebbe cambiare l’esito finale di una competizione. Si tratta di comprendere come, nel cammino controverso del mondo, ci siamo trovati ancora una volta a dover decidere se preferire tra porre le armi a terra e riconoscere con umiltà i propri errori reciproci o continuare a combattere senza perdere la speranza, con coraggio, tenacia e volontà. Non dovrebbe trattarsi di una scelta, ma di un impegno costante che dovrebbe giungere dai protagonisti e dagli spettatori di questo terribile spettacolo di cui purtroppo, non conosciamo ancora il finale, in quanto spetta a noi, e alla nostra consapevolezza, poterlo modellare e renderlo migliore. Per noi, per il nostro futuro. Per la vita.

A cura di Giulia Galletti

FONTI: https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2023/02/13/stoltenberg-parleremo-di-jet-a-kiev-ma-rapidita-e-chiave_b71ddc15-ae2b-4b6d-ae90-8bbbe3ac05b3.html https://it.euronews.com/2023/02/15/stoltenberg-il-nostro-sostegno-allucraina-continuera-per-tutto-il-tempo-necessario https://www.agenzianova.com/news/stoltenberg-putin-disposto-a-perdere-migliaia-di-uomini-urgente-inviare-piu-armi-allucraina/

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